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Da San Paolo a Milano, l’arte passa per il Peep-Hole

Al via da ieri ''La Commedia dell’Arte'' di Adriano Costa, progetto site-specific pensato per lo spazio milanese diretto da Vincenzo de Bellis (direttore Artistico del Miart) e da Bruna Roccasalva: il Peep-Hole. Le premesse di questo progetto non sono di natura sociale...

Il nome potrebbe ingannare, ma Adriano Costa è brasiliano, di San Paolo, dove vive e lavora. Ieri ha inaugurato a Milano la sua prima personale nel nostro Paese. Lo spazio che lo ospita è il Peep-Hole, centro no-profit per l’arte contemporanea, la cui mission fin dal 2009 è quella di avvicinare l’arte allo spettatore

MILANO – Al via da ieri ”La Commedia dell’Arte” di Adriano Costa, progetto site-specific pensato per lo spazio milanese diretto da Vincenzo de Bellis (Direttore Artistico del miart) e da Bruna Roccasalva: il Peep-Hole. Le premesse di questo progetto non sono di natura sociale o antropologica, quanto piuttosto autobiografica: il punto di partenza per Costa è infatti una riflessione sul sistema dell’arte e sulla propria condizione di artista latinoamericano che lavora in Europa. In occasione della mostra, abbiamo intervistato la Direttrice Bruna Roccasalva.

MASCHERE E POESIA – La ricerca di Adriano Costa prende le mosse dal potenziale narrativo della quotidianità, da quel flusso di elementi costituito da oggetti comuni, domestici e residuali che accosta e riassembla in composizioni essenziali, con una forte dimensione poetica. Interessato a sondare il momento in cui l’oggetto non è ancora definito come opera, l’artista brasiliano indaga i diversi aspetti del visibile e la natura dei materiali, giustapponendo forme, motivi e colori per creare progressioni geometriche dotate di qualità emozionali e musicali, organiche e vitali, formalmente vicine ai principi dell’arte neo-concreta e minimalista. In “La Commedia dell’Arte” l’artista sviluppa diversi interventi incentrati sul tema dell’invisibilità, delle condizioni di lavoro nelle società capitalistiche, dello statuto degli oggetti in quanto merci, il tutto sullo sfondo delle relazioni controverse e di sfruttamento coloniale tra l’Europa e gli Stati a sud del mondo. Il riferimento del titolo alla storica forma teatrale italiana è legato in particolare all’uso delle maschere che nella Commedia dell’Arte corrisponde a personaggi definiti, a sottolineare gli schemi e i ruoli precostituiti su cui tali relazioni si basano.

26 settembre 2014

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