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Da Kandinsky a Warhol, “L’emozione dei COLORI nell’arte” in mostra a Torino

Curata da Carolyn Christov-Bakargiev, Marcella Beccaria, Elena Volpato ed Elif Kamisli, la mostra ripercorre la storia, le invenzioni, l’esperienza e l’uso del colore nell’arte

MILANO – Una festa di colori attraverso 400 opere d’arte realizzate da oltre 130 artisti provenienti da tutto il mondo che datano dalla fine del Settecento al presente. Parte oggi la mostra “L’emozione dei COLORI nell’arte“, in programma fino al 23 luglio a Torino, nelle sedi del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea.

IL COLORE NELL’ARTE  – Curata da Carolyn Christov-Bakargiev, Marcella Beccaria, Elena Volpato ed Elif Kamisli, con la consulenza scientifica di Vittorio Gallese e Michael Taussig, la mostra ripercorre la storia, le invenzioni, l’esperienza e l’uso del colore nell’arte. Attraverso una molteplicità di racconti e presentazioni di opere d’arte importanti, si affronta l’uso del colore da svariati punti di vista, tra i quali quello filosofico, biologico, quello antropologico e quello neuroscientifico. “Durante il secolo scorso sono state organizzate numerose mostre sul colore a partire dalle teorie della percezione divenute popolari negli anni Sessanta – afferma Carolyn Christov-Bakargiev – Quel tipo di approccio discende da una nozione universalistica della percezione e da una sua pretesa valenza oggettiva, molto distante dalla consapevolezza odierna della complessità di significati racchiusa nel colore”.

L’USO DEL COLORE – La mostra indaga l’utilizzo del colore nell’arte dando conto di movimenti e ricerche artistiche che si discostano dalle storie canoniche sul colore e l’astrazione, attraverso molteplici narrazioni che si ricollegano alla memoria, alla spiritualità, alla politica, alla psicologia e alla sinestesia. I precedenti dell’arte astratta moderna sono indagati attraverso opere dei seguaci Hindu Tantra (XVIII secolo) e dei Teosofisti (XIX secolo) che utilizzavano le forme-colore come fonti per la meditazione e la trasmissione immateriale del pensiero. Il punto di avvio nell’astrazione teosofica è legato alle ricerche di Annie Besant (1847-1933), la quale scrisse attorno al 1904, “dipingere le forme vestite dalla luce di altri mondi con i colori ottusi della terra è un compito arduo; esprimiamo gratitudine a chi ha tentato di farlo. Avrebbero bisogno di fuoco colorato, ma hanno solo pigmenti e terre a disposizione”.

IL COLORE OGGI – Gli artisti reagiscono con sfumature, esperienze sinestetiche, spirituali e psichedeliche del colore, oppure ironizzano sui codici e gli standard con un impulso profondamente libertario. Con il relativismo culturale che caratterizza l’epoca attuale e attraverso le recenti ricerche neuroscientifiche, si torna alla visione di Goethe, attribuendovi un valore nuovo. L’emozione dei COLORI nell’arte riflette sul tema da un punto di vista che tiene conto della luce, delle vibrazioni e del mondo affettivo. Si pone in discussione la standardizzazione nell’uso del colore nell’era digitale, standardizzazione che riduce sensibilmente le nostre capacità di distinguere i colori nel mondo reale.

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