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Da Hayez a Boldini, la pittura dell’Ottocento in mostra a Brescia

Dal 21 Gennaio, in mostra a Palazzo Martinengo, la rassegna "Da Hayez a Boldini" dedicata alla pittura italiana dell'Ottocento

MILANO – Il prossimo 21 Gennaio Palazzo Martinengo ospiterà nelle sue sale una nuova grande mostra dedicata a una delle più straordinarie stagioni artistiche della penisola italiana, l’Ottocento. L’esposizione “Da Hayez a Boldini. Anime e volti della pittura italiana dell’Ottocento” racconterà 100 anni di storia dell’arte attraverso 100 capolavori dei maggiori esponenti del Neoclassicismo, del Romanticismo, della Scapigliatura e del Divisionismo.  “L’Ottocento italiano ha una molteplicità di correnti e linguaggi inimitabili: metterò in scena un racconto con due epicentri, il Romanticismo e gli italiani a Parigi” ha dichiarato Davide Dotti, curatore della mostra.

DA CANOVA AD HAYEZ – Il percorso espositivo si aprirà con Amore e Psiche, il capolavoro del Canova che meglio rappresenta l’estetica neoclassica. Attorno alla scultura ruoteranno le tele dei più rappresentativi autori neoclassici tra cui Andrea Appiani, favorito di Napoleone e alfiere del Neoclassicismo italiano. A rappresentare la corrente romantica, invece, saranno le opere di Francesco Hayez di cui verrà presentata Maria Stuarda che sale al patibolo esposta accanto ad altri capolavori firmati dal genio spagnolo. Nella stessa sezione saranno esposti anche i dipinti dei principali autori romantici tra cui il Piccio, la cui pittura anticipò gli esiti dei maestri della Scapigliatura, corrente a cui sarà dedicata la terza sala.

DAGLI SCAPIGLIATI A BOLDINI – Il viaggio nell’Ottocento continuerà con le opere dei maggiori rappresentati della Scapigliatura e del movimento dei Macchiaioli, capitanato da Giovanni Fattori, Silvestro Lega e Telemaco Signorini, presenti con alcune delle loro opere più famose. Proseguendo nella visita il pubblico potrà ammirare dei dipinti a soggetto orientalista prima, e delle toccanti scene di vita quotidiana, immortalate da Ciradi, Induno, Palizzi, Milesi e Inganni, poi. Nella quarta sala saranno protagoniste le opere dei divisionisti in esposizione con le più importanti opere di Segantini, Pellizza da Volpedo e Morbelli. La mostra si chiuderà con opere di Zandomeneghi, De Nittis e Boldini. Di quest’ultimo, geniale anticipatore della modernità novecentesca, saranno esposti emblematici ritratti femminili.

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