Il gruppo Tod’s presenta il restauro degli ipogei del Colosseo, un monumento nel monumento che corrisponde alla parte dell’anfiteatro sottostante all’arena e, in età antica, invisibile agli spettatori. A conclusione dei lavori è stata installata una passerella lunga 160 metri accessibile a tutti, restituendo così ai visitatori del Colosseo un’area che mai prima d’ora era stata praticabile.
Esempio di mecenatismo
Così il Ministro della cultura, Dario Franceschini, ha aperto il suo intervento in occasione della conferenza stampa di presentazione dei lavori di restauro degli ipogei dell’Anfiteatro Flavio: “Ricordo che quando, diversi anni fa, ho cominciato il mio primo mandato da Ministro, Tod’s aveva già avviato questa importante operazione. Rimasi allibito e indignato nel vedere che, di fronte a un’impresa italiana impegnata a destinare una somma così importante alla tutela del patrimonio culturale del Paese, invece del plauso generale si sollevassero polemiche. È stata questa ragione che mi ha spinto poi a proporre le norme sull’Art Bonus al Parlamento, che le ha approvate convintamente introducendo un’agevolazione fiscale per chi dona in cultura capace di portare in pochi anni oltre mezzo miliardo di euro”.
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Il restauro degli ipogei
Il restauro degli ipogei è il frutto della seconda fase dei lavori, avviata nel 2018, nell’ambito degli interventi realizzati con il sostegno di Tod’s, “che amplia e arricchisce il percorso di visita del Colosseo”. “Tod’s – ha ricordato il Ministro – è però intervenuta prima dell’introduzione dell’Art Bonus, compiendo quindi un gesto di mecenatismo e di vera liberalità per il Paese. Grazie anche a questo gesto, sono cambiate un po’ di cose in questi anni. Innanzitutto, credo che sia caduta l’assurda barriera ideologica tra pubblico e privato, che invece possono e devono collaborare nella gestione del patrimonio culturale del Paese. L’articolo 9 della Costituzione riguarda tutti, e non solo le istituzioni. Sottolineo ciò soprattutto perché le grandi imprese italiane, al di là di quello che esportano nel mondo, hanno dietro l’Italia, la sua arte e la sua bellezza. Per questo ritengo che la logica del give back, della restituzione, debba essere pienamente introdotta nel nostro Paese”.
I prossimi lavori