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“Christo and Jeanne-Claude. Water Projects”, arte e acqua a Brescia

Dal 07 Aprile 2016 al 18 Settembre 2016 al Museo di Santa Giulia protagonista l'artista americano

MILANO – Christo protagonista in Italia. Non solo per il progetto della passerella sul lago d’Iseo, “The The Floating Piers” ma anche per una mostra a Brescia. L’artista americano  famoso in tutto il mondo si dedica a due progetti contigui fra loro.

LA MOSTRA – Il Museo di Santa Giulia di Brescia ospita la mostra Christo and Jeanne-Claude. Water Projects, a cura di Germano Celant in collaborazione con l’artista e il suo studio. Per la prima volta in assoluto sono riuniti i progetti di Christo e Jeanne-Claude, entrambi legati all’elemento acqua. I due artisti hanno lavorato in stretta relazione con paesaggi rurali e urbani caratterizzati dalla presenza di mare o lago, oceano o fiume. Attraverso oltre 150 tra studi, disegni e collage originali, ai quali si aggiungono i modelli in scala, le fotografie dei progetti realizzati, i video e i film relativi, l’esposizione – allestita nello spazio di 2.000 metri quadrati del Museo – presenta una cronologia dei progetti monumentali dai primi anni Sessanta e sviluppa i sette Water Projects, da Wrapped Coast, One Million Square Feet, 1968-1969, in Little Bay, Sydney, Australia, 1968-1969, a The Floating Piers, Project for Lake Iseo, 2014-16, Lago d’Iseo, Italia. La mostra è stata pensata in concomitanza con la realizzazione dell’intervento The Floating Piers, che sarà attuato e aperto sul Lago di Iseo dal 18 giugno al 3 luglio 2016 e che segna il ritorno di Christo e Jeanne-Claude in Italia dopo 40 anni. La mostra invece resterà visitabile fino al 18 Settembre 2016.

CHRISTO E JEANNE – Christo  è lo pseudon­imo di Christo Vladimirov Javach­eff, nato nella cit­tad­ina bul­gara di Gabrovo nel 1935; ma non si può par­lare di Christo senza Jeanne Claude Denat de Guille­bon, sua stor­ica com­pagna di vita e di lavoro, nata anche lei nel 1935, a Casablanca, e scom­parsa nel novem­bre del 2009. Espo­nente del Noveau real­isme, Christo ha iniziato, sulla fine degli anni Cinquanta, ad “impac­chettare” oggetti, ispi­ran­dosi prob­a­bil­mente alla poetica dadaista e soprat­tutto a Man Ray e all’ opera L’enigma di Isidore Ducasse. Da pic­coli oggetti, i due artisti sono pas­sati ad opere sem­pre più mon­u­men­tali, lavo­rando su grandi edi­fici e vastis­sime porzioni di ter­reno, dando inizio, di fatto, alla Land Art.

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