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Censura dell’arte sui social, la provocazione dei musei di Vienna

I musei di Vienna hanno aperto un account sul sito per adulti OnlyFans per promuovere tutte quelle opere di nudo censurate dai social perchè ritenute inopportune

I musei di Vienna si difendono dall’incomprensibile censura dei social nei confronti dell’arte aprendo un account sul sito per adulti OnlyFans in modo da promuovere artisti come Egon Schiele, Richard Gerstl, Koloman Moser e Amedeo Modigliani le cui opere vengono spesso rimosse perchè considerate inappropriate. Un articolo del Guardian ci spiega la situazione.

La censura dei social

I social media ancora faticano a comprendere l’arte, il suo significato e la sua espressione. Le continue segnalazioni riferite al mondo dell’arte per la pubblicazione di contenuti considerati inappropriati o addirittura pornografici a causa della rappresentazione di nudi sono aumentate nell’ultimo periodo, rendendo quasi impossibile condividere le opere di alcuni particolari artisti. Instagram, insieme a Facebook, ha mantenuto la sua rigorosa politica contro la nudità di fronte ad anni di critiche, nonostante sia diventata una piattaforma essenziale per gli artisti. A luglio, i creativi hanno iniziato una protesta contro l’algoritmo sviluppato da parte dei social media che continua a sabotare l’arte, lanciando l’hashtag #FixTheAlgorithm.

La risposta di Vienna

L’ente del turismo della capitale Austriaca, ben consapevole di questa sorta di sabotaggio nei confronti di alcune delle opere più belle e importanti di sempre, ha optato per una soluzione tanto drastica quanto geniale. I vari musei di Vienna, infatti, hanno aperto un account sul sito per adulti OnlyFans in modo da poter promuovere i capolavori, quasi sempre rimossi dai social, di grandi artisti quali Egon Schiele, Richard Gerstl, Koloman Moser e Amedeo Modigliani. Artisti che già in passato avevano subito censura a causa della mentalità chiusa e a tratti bigotta dell’epoca e che si sperava, oggi, potessero essere ammirati e condivisi liberamente. 

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Il commento dell’ente del turismo

“Rispetto agli artisti vittime di questa censura, l’ente turistico di Vienna e  le collezioni d’arte sono più agevolati”, ha affermato Hartlauer. “Vogliamo solo chiederci: abbiamo bisogno di queste limitazioni? Chi decide cosa censurare? Instagram censura le immagini e a volte non si sa nemmeno: è  un social davvero poco trasparente”.

PhotoCredit: www.wien.info

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