Casa Balla, perché visitare il museo dedicato al maestro del Futurismo

18 Ottobre 2025

Scopri Casa Balla, un grande progetto di arte totale e laboratorio di sperimentazione creato dall’artista Giacomo Balla con le sue figlie, Luce ed Elica, in cui convivono funzionalità ed estetica

Casa Balla, perché visitare il museo dedicato al maestro del Futurismo

Casa Balla è diventata proprietà dello Stato. Il Ministero della Cultura ha, infatti, sottoscritto l’atto ufficiale dell’acquisizione della celebre abitazione-studio dell’artista Giacomo Balla in via Oslavia 39B a Roma, dove il maestro del Futurismo visse e lavorò dal 1929 fino alla sua morte nel 1958. L’atto è stato firmato dal Direttore generale Musei, Massimo Osanna.

L’acquisizione, condotta dal Ministero della Cultura attraverso la Direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio con il fondamentale supporto della Soprintendenza Speciale di Roma, consente al Sistema museale nazionale di arricchirsi di un luogo straordinario, un laboratorio di creatività in cui ogni oggetto, mobile, parete e colore riflette la visione futurista di Balla e delle figlie Luce ed Elica, anch’esse artiste. Il valore complessivo dell’acquisto, che comprende anche i diritti d’autore, è di 6,9 milioni di euro: 6 milioni per le opere d’arte e gli arredi e 900mila euro per l’immobile.

Perché visitare Casa Balla: un luogo magico di metamorfosi

Casa Balla è un grande progetto di arte totale e laboratorio di sperimentazione creato dall’artista con le sue figlie, Luce ed Elica, in cui convivono funzionalità ed estetica, dove l’arte investe tutto così come espresso nel manifesto sulla Ricostruzione futurista dell’universo, firmato da Giacomo Balla e Fortunato Depero nel 1915.

Il manifesto esprime l’esigenza di un’arte totale che influenzi l’esistenza attraverso una radicale trasformazione dell’ambiente: la casa del pittore diventa così un laboratorio di sperimentazione fatto di pareti e porte dipinte, un’officina in cui quadri, disegni, sculture convivono con mobili e arredi, utensili, abiti e tanti altri oggetti da lui disegnati, un unico e caleidoscopico progetto totale in cui funzionalità ed estetica creano un connubio nuovo e vitale.

L’arte investe davvero tutto e anche gli oggetti ideati e costruiti per l’uso quotidiano – tavolini, sedie, scaffali, cavalletti, posacenere, piatti, piastrelle – rendono l’appartamento un luogo magico di metamorfosi. La famiglia Balla si era trasferita nel 1929 nell’abitazione del quartiere romano Della Vittoria entrando a malincuore in un appartamento “impiegatizio”, come lo definisce la stessa Elica nelle sue memorie, che diverrà però per loro la casa della vita, un luogo trasformato in opera d’arte.

La straordinaria eredità di Giacomo Balla

Giacomo Balla è stato uno dei protagonisti indiscussi dell’arte italiana del Novecento e tra i fondatori del Futurismo, movimento che rivoluzionò il modo di concepire pittura e scultura. Nato a Torino nel 1871 e trasferitosi a Roma giovanissimo, Balla intraprese un percorso artistico che lo portò a sperimentare diversi linguaggi, passando dal realismo e dal divisionismo alle ardite ricerche futuriste. La sua pittura è un inno al dinamismo, alla velocità e alla luce, elementi che incarnano lo spirito di un’epoca caratterizzata dal progresso tecnologico e dalla modernità.

Attraverso opere celebri come Dinamismo di un cane al guinzaglio o Velocità d’automobile, Balla tradusse in immagini la percezione del movimento, rendendo visibile ciò che fino ad allora era invisibile: l’energia che anima il mondo. Ma la sua carriera non si limitò al Futurismo: fu anche un attento osservatore della vita quotidiana, capace di cogliere atmosfere intime e delicate, e un indefesso sperimentatore di forme e colori.

Il suo lavoro infatti si estende al design, alla moda, all’arredo e persino all’architettura, incarnando l’ideale futurista di un’arte totale, che permea ogni aspetto dell’esistenza, trasformando oggetti quotidiani, abiti e spazi in manifestazioni estetiche futuriste. Questo ideale di “arte totale” che lo portò ad audaci sperimentazioni nel campo del design e della moda, gli consentì di anticipare tendenze che avrebbero influenzato l’arte e lo stile del XX secolo.

L’eredità artistica di Giacomo Balla è di straordinaria importanza per la storia dell’arte del Novecento. La sua ricerca sul movimento e sulla luce ha influenzato non solo i compagni futuristi, ma anche le generazioni successive di artisti che hanno esplorato linguaggi astratti, dinamici e visivi. Le sue sperimentazioni cromatiche e formali anticiparono alcune soluzioni dell’astrattismo geometrico, così come l’uso del colore in chiave vibrante e simbolica.

Estremamente attuale è la sua capacità interdisciplinare, in quanto estese la sua creatività in altre discipline come arredo, moda e scenografia. L’eredità di Balla è dunque quella di un pioniere dell’arte moderna, che trasformò il modo di vedere il mondo e la sua casa futurista di Roma ne è uno straordinario simbolo.

Nella foto, da sinistra: Alessandro Balla, Luigi La Rocca, Massimo Osanna, Vittorio Balla, Patrizia Balla, Clarissa Fonda e Guido Donati

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