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Camille Claudel e Auguste Rodin, l’amore tormentato

La scultrice Camille Claudel divenne l'allieva e l'amante del grande artista. Un connubio artistico e sentimentale lungo 30 anni

MILANO – Galeotta fu l’arte. Quando lo scultore Auguste Rodin incontrò Camille Claudel decise che lei sarebbe dovuta essere la sua modella. La scultrice francese Camille Claudel divenne l’allieva e l’amante del grande artista. Da studentessa divenne ben presto la sua stretta collaboratrice e amante. “Le ho insegnato a scoprire l’oro dentro la materia, ma l’oro era dentro di lei” diceva l’artista. Rodin si fidava completamente di lei, tanto da affidarle anche le mani e i piedi delle grandi opere.

 

Camille Claudel atelier

 

L’AMOUR FOU – Ha una natura profondamente personale, che attira per la grazia ma respinge per il temperamento selvaggio” così descrisse l’amata Rodin. Si incontrarono nel 1883. Lei aveva diciotto anni lui quarantuno. 23 anni di differenza e uno squilibrio emotivo che gravò soprattutto sulla donna. A legarli una grande passione ma anche una reciproca influenza. Rodin aveva sposato Rose Beuret una donna di “bell’aspetto” ma rozza e di scarsa cultura.

UN CONNUBIO ARTISTICO E SENTIMENTALE – Auguste e Camille vissero per anni nella stessa villa in cui avevano già abitato George Sand ed Alfred de Musset al tempo della loro storia d’amore. Ebbero una parentesi di felicità, la passione unita al successo dello scultore diedero la giusta adrenalina alla coppia. Emerge dalle stesse parole di Rodin: “Tu che mi dai dei godimenti così elevati, così ardenti, vicino a te, mia anima, nel furore dell’amore mantengo sempre il rispetto per la tua persona e per il tuo carattere, mia Camille, non mi trattare senza pietà, io ti chiedo così poco…”. Nel 1886 Rodin le rinnovò come testimonia una lettera la sua devozione: “Ti proteggerò e ti introdurrò nella cerchia di amici potenti… ed eleverò le tue capacità artistiche”.

LA FINE – L’artista non mantenne la promessa di sposarla lasciando la moglie che gli aveva dato un figlio. La Claudel rimase incinta ed interruppe la gravidanza di qui iniziarono i veri problemi nella coppia. Il rapporto fra i due si allentò senza mai interrompersi definitivamente. La donna andò a vivere per conto suo incontrando serie difficoltà economiche. Camille fu rinchiusa dalla madre e dal fratello in un ospedale psichiatrico per via delle manie persecutorie accusate dopo la rottura con Rodin. Il rapporto con la madre fu sempre difficile, la donna non amava Camille, solo il padre sostenne la giovane donna ma scomparve nel 1913 e quindi non poté aiutare la figlia dopo il crollo psicologico.Lei implorò la madre di riportarla a casa ma lei fu irremovibile. La madre (come la sorella) non fece mai visita alla figlia durante la degenza nel sanatorio e nei trent’anni d’internamento Claudel non disegnò né modellò alcunché. Morì il 19 ottobre del 1943 nel manicomio a Montdevergues. Rodin era morto 26 anni prima.

 

 

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