Un progetto innovativo che intreccia arte, scienza e filosofia, tracciando nuove cosmologie fra l’umano e il non-umano. Borrowed Light è la prima mostra personale dell’artista indiana Rohini Devasher in un’istituzione italiana, presentata al MUDEC di Milano con Deutsche Bank e in collaborazione con 24 ORE Cultura. Vincitrice nel 2024 del prestigioso premio internazionale Artist of the Year, che la Banca dedica all’arte contemporanea, Devasher è protagonista di un’esposizione curata da Britta Färber, Global Head of Art & Culture di Deutsche Bank.
Borrowed Light
Dal 19 settembre al 2 novembre negli spazi del museo di via Tortona sarà possibile seguire un articolato programma culturale, incentrato sui concetti di percezione e osservazione. Per coinvolgere un pubblico sempre più ampio, Borrowed Light è affiancata da un articolato programma culturale, ideato da Deutsche Bank e incentrato sui concetti di percezione e osservazione. L’iniziativa prevede attività gratuite rivolte a famiglie, studenti delle scuole superiori e universitari, tra cui visite guidate interattive e laboratori esperienziali. Il palinsesto prenderà il via venerdì 19 settembre alle ore 18.30 con un Artist Talk tra l’artista e la curatrice presso l’Auditorium del MUDEC.
Rohini Devaster: artista e astronoma
Dal 2010, Deutsche Bank attribuisce il titolo di “Artist of the Year” ad artisti e artiste emergenti a livello internazionale, le cui opere affrontano anche tematiche sociali e propongono visioni innovative del presente e il premio consiste in una piattaforma internazionale di visibilità, che include una mostra personale corredata di catalogo e l’acquisizione di alcune opere nella Deutsche Bank Collection, una delle più importanti collezioni corporate a livello internazionale.
Per il 2024, la vincitrice è Rohini Devasher (Nuova Delhi, 1978), prima artista indiana a ottenere questo riconoscimento, selezionata su proposta di Stephanie Rosenthal, direttrice del Guggenheim Abu Dhabi Project. Devasher, artista e astronoma amatoriale, ha sviluppato una pratica interdisciplinare che intreccia arte, scienza e filosofia, esplorando le relazioni tra cultura visiva, tecnologia e conoscenza scientifica.
In particolare il suo percorso creativo si focalizza sull’osservazione del cielo, indagato attraverso strumenti scientifici e come fenomeno culturale e filosofico, secondo una prospettiva radicata nella tradizione indiana. Per realizzare i suoi progetti, Devasher collabora con astronomi, fisici, osservatori internazionali e istituzioni scientifiche, spesso partecipando a residenze artistiche,. L’artista non si concentra solo sulla contemplazione del cielo, ma anche sulle storie e sulle esperienze di chi, nel tempo, è stato trasformato da quella visione celeste, mettendo in luce le tecnologie, i miti e le ideologie che influenzano le modalità di osservazione.
La mostra Borrowed Light: un viaggio fra le stelle
Tutti questi aspetti confluiscono in Borrowed Light, una mostra che intende approfondire l’impegno dell’artista nel campo dell’astronomia. La luce, tema cardine, è qui intesa non solo come fenomeno fisico, ma anche come metafora del tempo che scorre. Non a caso il titolo prende spunto da un termine architettonico che indica la luce riflessa da uno spazio adiacente per illuminare un ambiente altrimenti buio: una metafora per indagare concetti come impermanenza, tempo, luce e conoscenza, quest’ultima intesa come riflesso di saperi che provengono da altri luoghi, epoche o strumenti.
Borrowed Light evoca anche una riflessione più ampia sulla prospettiva da cui osserviamo il cielo: ogni osservazione è situata, condizionata dal contesto geografico, culturale, linguistico e ideologico di chi guarda .Per guidare i visitatori in questa riflessione tra scienza e filosofia, la mostra si apre con una selezione di testi scelti da Devasher, accompagnati dall’ascolto dell’audio Reading the Stars, che introduce il pubblico al suo universo concettuale. L’esposizione include installazioni video e opere a parete realizzate su carta e lastra di rame, ambientate in uno spazio espositivo che richiama l’universo, con pareti scure, luce soffusa e un murale site-specific che intende creare una sorta di costellazione visiva tra le opere.
Fulcro del percorso è l’installazione video One Hundred Thousand Suns (2023), articolata su quattro canali, basata su oltre 150.000 immagini del Sole raccolte in un secolo presso l’Osservatorio Solare di Kodaikanal, in India. Il lavoro intreccia materiali d’archivio, immagini NASA e dati personali, ricostruendo l’evoluzione dell’osservazione solare: dalle prime macchie solari disegnate a mano su carta alla fotografia su lastre di vetro e ai dataset dell’era spaziale, fino alle collezioni di dati raccolti dall’artista stessa.
L’opera evidenzia come l’osservazione astronomica, influenzata da luogo, strumenti e soggetto, produca visioni differenti del tempo, della conoscenza e della verità. Borrowed Light rappresenta così un “viaggio tra le stelle” che invita a riflettere sulla nostra connessione con i cieli e con ciò che si trova oltre, per immaginare un futuro comune fondato su solidarietà ed empatia.
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Photocredits: Rohini Devasher, Borrowed Light, 2024; PalaisPopulaire – Berlino (installation view); © Courtesy dell’artista e Deutsche Bank Collection; Photo: Mathias Schormann