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Nuovo ritrovamento eccezionale a Pompei

L'eccezionale ritrovamento che sta già facendo il giro del mondo, grazie ad un lavoro di squadra del Parco Archeologico di Pompei

MILANO – Da Pompei arriva la notizia di un ritrovamento, avvenuto nell’area di Civita Giuliana, che è già motivo di discussione in tutto il mondo: si tratta dell’intera sagoma di un cavallo in un eccellente stato di conservazione fossile, nei pressi di passaggi segreti clandestini usati per depredare opere per poi venderle al mercato nero

L’indagine e la scoperta

Il ritrovamento è avvenuto nella zona Nord fuori le mura del sito archeologico di Pompei, dove erano stati intercettati cunicoli clandestini. Grazie all’operazione congiunta del Parco Archeologico di Pompei con la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, gli investigatori del Comando Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata e del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli che stavano già indagando su queste attività illecite, dallo scorso agosto è stato avviato un intervento di scavo allo scopo di proseguire nelle indagini e salvare il patrimonio archeologico in pericolo.

I resti perduti

L’intervento ha portato alla luce una serie di ambienti di servizio di una grande villa suburbana in uno stato di conservazione perfetto, dalla quale sono emersi anche diversi reperti (anfore, utensili da cucina, parte di un letto in legno di cui è stato possibile realizzare il calco) e una tomba del periodo post 79 d.C. che custodiva lo scheletro del defunto. Tra gli ambienti individuati è emersa una stalla con resti equini. La tecnica dei calchi ha permesso di identificare una mangiatoia la cui struttura, con buone probabilità costruita in materiale deperibile, è ancora visibile unicamente grazie al calco in gesso. Allo stesso modo l’individuazione, nella zona centrale della stalla, di un vuoto causato dal deperimento di materiale organico all’interno dello strato denominato ‘tuono’, ha consentito la realizzazione di un calco in gesso appunto di un cavallo.

Orgoglio italiano

“Un’operazione meticolosa che ha visto il lavoro di squadra del parco Archeologico di Pompei, della Procura della Repubblica di Torre Annunziata e del Comando di Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri che conferma la forza del sistema italiano nel contrasto al traffico illecito di opere d’arte” afferma il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, “Un ringraziamento particolare a tutti i professionisti della tutela del ministro dei beni culturali che a Pompei stanno ottenendo grandi risultati utilizzando le tecniche tradizionali e sperimentandonedi nuove. Di loro si sta parlando in tutto il mondo“.

 

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