Sei qui: Home » Arte » Il Leoncino di San Marco sfregiato da quattro vandali

Il Leoncino di San Marco sfregiato da quattro vandali

Il Sindaco: “La città non chiede vendetta, ma un giusto risarcimento con lavori sociali pubblici davanti a tutti”

MILANO – Arrestati i vandali che sabato notte hanno imbrattato di vernice rossa il Leoncino di San Marco e il ponte del Carmine. Sono studenti universitari, due di loro iscritti all’Accademia di Belle Arti.

I fatti

L’amica dei tre vandali, presa dal rimorso, il giorno seguente si è recata dai carabinieri e ha raccontato la sua versione dei fatti, poi confermata dai colpevoli. Sabato notte, dopo una serata in compagnia tra un bicchiere e l’altro, il gruppo di ragazzi si è spostato in Piazza San Marco, dove tre di loro hanno compiuto l’atto vandalico che ha scandalizzato l’intera città. La statua settecentesca del leoncino, situata nella piazza della Basilica di San Marco, è stata sfregiata con della vernice rossa. La stessa sorte è toccata al Ponte del Carmine, imbrattato dalla scritta “mi state uccidendo” e dal disegno di un bambino con un palloncino. A compiere l’atto sono stati tre studenti universitari, due di loro addirittura iscritti all’Accademia di Belle Arti di Venezia, arrestati nel corso della giornata dai carabinieri.

La reazione

Gli sfregi hanno comprensibilmente suscitato un’ondata di indignazione nell’opinione pubblica cittadina, che si è vista colpita in uno dei propri simboli identitari. La statua del leoncino è storicamente rappresentativa della Repubblica della Serenissima, e per questo l’atto di vandalismo ha ricevuto un’eco amplificata. La reazione delle autorità è stata netta nel chiedere una punizione esemplare. Commenta sui social network il Sindaco Luigi Bugnaro: “Presi i vandali del Leoncino in Piazza San Marco, adesso sono sotto interrogatorio e poi comunque deciderà il magistrato. La città non chiede vendetta, ma un giusto risarcimento con lavori sociali pubblici davanti a tutti”. Più duro ancora è il presidente del Veneto Luca Zaia: “Meritano una punizione esemplare, il massimo consentito dalla legge, ma anche di essere esposti in qualche modo al pubblico ludibrio, perché abbiano modo di vergognarsi al punto giusto”.

© Riproduzione Riservata