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Direttori stranieri musei italiani, il Tar boccia la riforma di Franceschini

Il Tribunale del Lazio ha ritenuto che non ci fossero le condizioni per aprire le selezioni a candidati internazionali e sette dei direttori sono stranieri. Le reazioni e gli scenari futuri

MILANO – “Non poteva ammettere la partecipazione al concorso di cittadini non italiani”, in quanto nessuna norma derogatoria consente al ministero di reclutare dirigenti pubblici Oltralpe. Il Tar del Lazio ha bocciato la nomina di 5 dei 20 direttori dei principali musei italiani da parte del  Dario Franceschini e prevista dalla riforma voluta dallo stesso ministro della cultura nell’agosto del 2015. Ad anticipare la sentenza Il Sole 24 Ore.

LA SENTENZA – Il Tribunale del Lazio ha ritenuto che non ci fossero le condizioni per aprire le selezioni a candidati internazionali e sette dei direttori sono stranieri, tra i quali quelli del parco archeologico di Paestum e del Palazzo Ducale di Mantova, interessati direttamente dal verdetto del Tar. “Il mondo ha visto cambiare in 2 anni i musei italiani e ora il Tar Lazio annulla le nomine di 5 direttori. Non ho parole, ed è meglio…”. Ha commentato con questo tweet la notizia il ministro Franceschini.

LA DECISIONE DEL CONSIGLIO DI STATO – La sentenza è arrivata in seguito ai ricorsi presentati da una candidata alla direzione di Palazzo Ducale e della Galleria Estense di Modena e l’altro da parte di un candidato al ruolo di direttore di Paestum e dei musei archeologici di Taranto, Napoli e Reggio Calabria. Ora la “patata bollente” passerà al Consiglio di Stato, in quanto è presumibile che il Ministero ricorrerà in appello presso Palazzo Spada. Se così fosse, la riforma Franceschini verrebbe annullata e le nomine dovranno essere ridiscusse.

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