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Banksy, la mostra al MUDEC di Milano

Dal 21 novembre al MUDEC di Milano apre la prima mostra personale dedicata alla figura di Banksy, il famoso e controverso street artist britannico

MILANO – Dal 21 novembre al Museo delle Culture di Milano arriva la prima mostra interamente dedicata a Banksy, lo street artist piรน quotato del momento.ย Oltre 70 opere testimoniano l’evoluzione dello street artist britannico, analizzandone le tecniche privilegiate e le motivazioni artistiche.

La mostra

โ€œThe Art of Banksy. A visual protestโ€, in mostra al MUDECย dal 21 novembre 2018,ย รจ un progetto espositivo curato daย Gianni Mercurio, che raccoglierร  in un unico luogo pubblico per la prima voltaย oltre 70 lavoriย tra dipinti, sculture, prints dellโ€™artista inglese, corredati di oggetti, fotografie e video, che racconteranno attraverso uno sguardo retrospettivo lโ€™opera e il pensiero di Banksy. Un percorso a suo modo accademico e insolito, ma coerente con la missione di un museo come il MUDEC, ovvero quella di fornire a ogni fascia di pubblico le chiavi di lettura per comprendere (e apprezzare) le culture del mondo e i grandi temi della contemporaneitร  attraverso tutte le arti visive, performative e sonore.ย La mostra non รจ autorizzata dallโ€™artista.
Promossa dalย Comune di Milano-Cultura e da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, che ne รจ anche il produttore, la mostra The art of Banksy. A visual protest si articolerร  attraversoย quattro sezioniย che porteranno a una riflessione critica su quale sia (e quale potrร  essere) la collocazione di Banksy in un contesto piรน generale della storia dellโ€™arte.
Attraverso le videoinstallazioni, si racconteranno i โ€œmovimentiโ€ che hanno dato vita a forme di protesta visiva attraverso la fusione di parole e immagini, dominati da unโ€™attitudine allโ€™azione a cui Banksy fa riferimento esplicitamente nelle sue modalitร  espressive. Si indagherร  il messaggio e la poetica sottesa alla serie di lavori individuati come โ€œModifies Oilsโ€, in cui Banksy mescola generi e periodi, intervenendo su copie di opere esistenti e spesso universalmente conosciute, con lโ€™inserimento perรฒ di alcuni elementi stranianti. Si prenderร  in esame la tecnica prediletta da Banksy, loย stencil, affinata dallโ€™artista con il duplice scopo di poter eseguire i lavori illegali con una notevole velocitร  e allo stesso tempo renderli piรน elaborati, con unโ€™immagine fortemente contrastata, in genere in mono o bicromia, ma che a volte viene ritoccata in alcuni dettagli anche con il colore.ย I murales di Banksyย verranno presentati – attraverso fotografie e video – nella loro collocazione originaria in luoghi dei cinque continenti. Nei suoi lavori infatti il Genius loci รจ un aspetto fondamentale. Il suo lavoro, straordinariamente creativo e irriverente, ha come componente fondamentale laย relazione con il paesaggio umanoย nel quale lโ€™artista si esprime, spesso in zone di conflitto, dove anche la politica e le istituzioni faticano ad arrivare.

Chi รจ Banksy?

Nessuno lo sa. Nato e cresciuto a Bristol, a oggi non si ha alcuna certezza sullโ€™identitร  dell’artista: รจ impossibile tracciarne la biografia nonostante in molti abbiano tentato di farlo. Gianni Mercurio, curatore della mostra, ricorda come uno degli aspetti che accomuna i writers di ieri (quegli artisti che a New York allโ€™inizio degli anni Settanta tracciarono i primi segni con bombolette spray sulle pareti esterne della subway e successivamente sui muri delle stazioni di New York) e gli street artists di oggi รจ la loro origine multiculturale. I primi writers โ€œprovenivano dai diversi quartieri di New York, che a loro volta erano popolati da comunitร  di diversa provenienza (i neri di Harlem, gli ispanici e gli italiani del Bronx e del Lower East Side). Non รจ un caso che lโ€™effetto primario della loro espressione รจ lโ€™invenzione di una grafia nuova, che non esisteva, amalgama di molte grafie, da quella araba, a quella occidentale e asiatica. In questo panoramaโ€ afferma Mercurio, โ€œBanksy amplifica ed espande il carattere multiculturale dei writers, ai quali si era agli inizi formalmente ispirato; come gli street artists della sua generazioneย accentua il contenuto dei messaggi politici e sociali in maniera esplicita, anzi sposta radicalmente il messaggio dalla forma al contenutoโ€. Il suo messaggio, la sua arte si manifestano come unโ€™esplicita e aspra provocazione nei confronti dellโ€™arroganza dellโ€™establishment e del potere, del conformismo, della guerra, del consumismo.
Come ha spiegato Shepard Fairey โ€œLe sue opere sono piene di immagini metaforiche che trascendono le barriere linguistiche. Le immagini sono divertenti e brillanti, eppure talmente semplici e accessibili: anche se i bambini di sei anni non hanno la minima idea di che cosa sia un conflitto culturale, non avranno alcun problema a riconoscere che cโ€™รจ qualcosa che non quadra quando vedono Monna Lisa che impugna un lanciafiamme.โ€ Le parole in Banksy spesso vanno oltre una valutazione estetica (del resto contraria al sentire di Banksy) o un programma dโ€™intenti, ma evidenziano una presa di posizione decisa contro il sistema dellโ€™arte contemporanea.
A fronte di questa empatia tra Banksy e un pubblico giovane e generalizzato, qual รจ la tendenza della critica e del mercato, fattore oggi piรน che mai determinante per lโ€™arte contemporanea, nei confronti dellโ€™artista inglese? I lavori di Banksy cominciano a interessare i grandi mercanti e a entrare nelle case di collezionisti importanti e di tendenza.
Contrariamente a quanto lโ€™artista probabilmente vorrebbe, contrario comโ€™รจ allโ€™omologazione capitalista dellโ€™arte, il valore delle sue opere รจ in crescita esponenziale costante, creando quello che Mercurio definisce un โ€œcorto circuito ulteriore intorno a Banksy, che si aggiunge a quelli che giร  avvolgono la sua figura quasi leggendaria.โ€

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