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Arte in movimento, le sculture di carta di Li Hongbo

Le immagini ipnotiche delle opere di Li Hongbo fanno pensare a qualche rielaborazione grafica, mentre la magia è data da carta, colla e precisione.

MILANO – La testa del David si deforma ed allunga, toccando posizioni ed espandendosi ignote. Le sculture egizie rompono la loro fissità, contorcendosi in un serpentino ante litteram. Nessun trucco digitale si nasconde nelle foto e nei video che vengono realizzati alle mostre dell’artista cinese Li Hongbo. Le immagini ipnotiche delle sue opere portano la mente a pensare a qualche rielaborazione grafica, mentre, concordemente al rasoio di Occam, la spiegazione più semplice rimane la più corretta: carta, colla e precisione.

Questi infatti i soli strumenti di lavoro artistico dello scultore. Usando una antica tecnica cinese per la lavorazione della carta, che prevede l’incollaggio di moltissimi strati seguendo un schema ad alveare al fine di ottenere una flessibilità ed una resistenza sconosciuti alla carta.

Classe 1974, l’artista di Pechino  si concentra su classicismo e movimento, fra fissità del nostro immaginario artistico e malleabilità della forma. Per ottenere ciò, incolla manualmente dai 7.000 a 26.000 fogli di carta bianca in blocchi che successivamente scolpisce. Le sue opere, tutte da scomporre e ricomporre in infinite varianti, sono state esposte in moltissimi musei: dagli Stati Uniti  alla Cina, passando per Taiwan, Belgio, Germania, Italia e fanno parte delle collezioni permanenti delle gallerie di Pechino e Sydney.

 

 

 

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