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L’arte di Davide Dall’Osso, in Toscana una nuova mostra ecosostenibile

A Castelfiorentino fino all'11 ottobre sarà visitabile la nuova mostra ecosostenibile di Davide Dall'Osso

“Il mio lavoro sta nel tradurre ciò che più fortemente a me grida, e trascriverlo con le parole della materia”. Questo uno dei mantra di Davide dall’Osso, artista contemporaneo dalla spiritualità furiosa, che concilia materiali e parole dando vita ad una serie di mostre sparse in tutta Italia e non solo. A Castelfiorentino, nel cuore della Toscana, è aperta la mostra “ Lo Spazio per l’Essere”, di Davide Dall’Osso (presente fino all’11 ottobre 2019).

Da sottolineare la scelta del riuso di materiali di scarto in policarbonato con un racconto fatto di rispetto, consapevolezza e unicità. Davide dall’Osso tiene alla sua arte e all’ambiente in cui vive: rispettare l’ambiente è la prima condizione per valorizzare l’arte, se consideriamo che ogni fonte di ispirazione artistica è derivata dall’ambiente che ci circonda.

Una fitta rete di installazioni monumentali attraversa il borgo, serpeggia tra i curiosi e gli esperti, fissando nuovi soggetti negli spazi vuoti del centro storico a partire dal Teatro del Popolo e il museo Bego.  L’artista Dall’Osso è chiamato a reinterpretare la connessione tra antico e contemporaneo e riesce nell’impresa attraverso la sua esposizione, che prende il nome de “ Lo Spazio per Essere”.

Che poi, a ben vedere, non si tratta solo di un “banale” spazio per l’essere: le sue opere sono, vivono, divengono. E lo fanno in un modo assolutamente singolare e impeccabile: basti immaginare una serie di grandi cavalli che si snodano nella città, le cui fattezze sono abbastanza sporche da risultare pregiate. Per Davide dall’Osso è prezioso quel che ha una semantica ben nitida: i suoi cavalli sono simbolo di libertà ed emancipazione, sono puro impulso creativo che, felpato, si libra nei grattacieli di emozioni.

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Ricorre il tema dell’identità anche con le “teste d’uomo” che, in sequenza, s’alternano ai cavalli: la razza umana è immortalata in istantanee scolpite nell’amore e nel dolore, vi è uno strabiliante intreccio di passioni spirituali e sfoghi carnali, il limes tra Oriente e Occidente è volutamente ignorato, come se le differenze somatiche e culturali tra popoli fossero tutto ciò che ci rende uguali. Fissando l’arte di Davide dall’Osso ci si può innamorare per la prima volta e forse per l’ultima: i suoi capolavori nascono dall’anima e si concretizzano in una carne di marmo scolpita nel romanticismo contemporaneo.

Carlotta Casolaro

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