MILANO – Amate l’arte? Allora la nuova mostra “Antonello da Messina” è quello che fa per voi. Se abitate a Milano, qualche fermata di metro e sarete a Palazzo Reale, la sede della rassegna visitabile dal 21 febbraio al 2 giugno. Se invece siete turisti in cerca di qualche perla artistica e culturale, allora avrete un motivo per visitare la mostra, rendendo così il vostro viaggio ancora più unico e interessante.
Famoso, ma al tempo stesso raro e sfuggente
Di Antonello da Messina (1430-1479), al pari di altri immensi artisti, restano purtroppo poche straordinarie opere, scampate a tragici avvenimenti naturali come alluvioni, terremoti, maremoti e all’incuria e ignoranza degli uomini; quelle rimaste sono disperse in varie raccolte e musei fra Tirreno e Adriatico, oltre la Manica, al di là dell’Atlantico; molte hanno subito in più occasioni pesanti restauri che hanno alterato per sempre la stesura originaria, altre sono arrivate sino a noi intatte. La mostra – frutto della collaborazione fra la Regione Siciliana e il Comune di Milano-Cultura con la produzione di Palazzo Reale e MondoMostre Skira, curata da Giovanni Carlo Federico Villa – è un’occasione unica e speciale per entrare nel mondo di un artista eccelso e inconfondibile, considerato il più grande ritrattista del Quattrocento, autore di una traccia indelebile nella storia della pittura italiana.

San Girolamo nello studio, 1475 ca.
olio su tavola di tiglio, 45,7 x 36,2 cm
The National Gallery, Londra, Crediti fotografici: ©The National Gallery, London
Più della metà delle opere sono esposte
Sono esposte 19 opere del grande Maestro, su 35 che ne conta la sua autografia: a cominciare dall’Annunciata (1475 circa), autentica icona, sintesi dell’arte di Antonello, con lo sguardo e il gesto della Vergine rivolti alla presenza misteriosa che si è manifestata, uno dei più alti capolavori del Quattrocento italiano in grado di sollecitare in ogni spettatore emozioni e sentimenti; e le eleganti figure di Sant’Agostino (1472-1473), San Girolamo (1472-1473) e San Gregorio Magno (1470-1475) forse appartenenti al Polittico dei Dottori della Chiesa; ma anche il celeberrimo Ritratto d’uomo (1465-1476). Ma poi tra gli altri quadri provenienti persino da oltreoceano, vi sono esposti: il San Girolamo nello studio (1474 – 1475), la Crocifissione (1460 circa), il Ritratto di giovane (1474), l’incantevole Madonna col Bambino (1475 circa), trittico con la Madonna con Bambino, il San Giovanni Battista, il San Benedetto, Ritratto d’uomo (1468-1470), Ecce Homo (Cristo alla colonna) (1473-76), il Ritratto d’uomo (Michele Vianello?) (1475-1476), il poetico Cristo in pietà sorretto da tre angeli (1474-1476 circa), Ritratto d’uomo (anche detto Ritratto Trivulzio (1476) e la dolcissima Madonna con il Bambino (1480). Una sezione della mostra viene dedicata alla ricostruzione delle vicende della pala di San Cassiano, testo capitale per la storia dell’arte italiana.

Madonna col Bambino (anche detta Madonna Benson), 1475 ca.
tempera e olio su tavola trasportata su compensato, 58,9 x 43,7 cm
National Gallery of Art, Washington,
Andrew W. Mellon Collection
Courtesy National Gallery of Art, Washington
Una guida d’eccezione
Questa grande rassegna ha una guida d’eccezione: Giovan Battista Cavalcaselle. È il grande storico dell’arte, attraverso i suoi taccuini e disegni, a condurre il visitatore alla scoperta di Antonello da Messina. Così che ciascuno possa, passo passo, comprendere appieno i meriti di questa eccezionale figura, uno dei padri della storia dell’arte occidentale, e insieme a lui capire come Antonello è diventano un’artista tanto importante per la storia dell’arte. Grazie alla straordinaria collaborazione attivata negli anni con la Biblioteca Marciana di Venezia sono dunque presentati in mostra 19 disegni di cui 7 taccuini e 12 fogli di Cavalcaselle con la sua amorevole ricostruzione del primo catalogo di Antonello. Un focus della mostra è anche dedicato al rapporto dell’artista con la sua città natale e ai pochi referti rimasti sulla sua vita, a causa dei numerosi tragici eventi naturali, in particolare i terremoti, che ne hanno causato in gran parte la sparizione e distruzione, referti che ci consentono di conoscere aspetti della vita del grande pittore siciliano. Una mostra dunque affascinante, dove apprezzare la fine introspezione psicologia dei volti degli uomini e delle donne dipinti dal grande artista e la maestria tecnica fatta di misture e infinite stesure dei colori che Antonello prese dai contemporanei fiamminghi e rielaborò, mescolandola alle influenze venete, nella sua maniera mediterranea, inconfondibile e di assoluta bellezza.

Ritratto d’uomo (Michele Vianello?), 1475 ca.
tempera e olio su tavola, 31 x 25,2 cm
Galleria Borghese, Roma
Crediti fotografici: ©2018. Foto Scala, Firenze
4 commenti su “Antonello da Messina, la mostra a Palazzo Reale di Milano”
I commenti sono chiusi.