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Ai Musei Reali di Torino torna la Venere di Botticelli

Questa sera, a partire dalle 18.30, i Musei Reali di Torino aprono le porte al pubblico per poter ammirare la Venere di Botticelli

MILANO – Dopo essersi fatta ammirare negli Stati Uniti e aver entusiasmato i pubblici dโ€™oltreoceano, torna a casa la Venere di Botticelli dei Musei Reali di Torino, ospite dโ€™onore di una serata speciale di #Realedisera interamente dedicata a lei, proprio di venerdรฌ, nel giorno che gli antichi consideravano consacrato a Venere. Il 28 luglio, dalle ore 18,30 i visitatori possono vedere il capolavoro del maestro fiorentino nellโ€™ambito delle serate di apertura straordinaria dei Musei Reali, usufruendo dellโ€™ingresso al vantaggioso prezzo di 3 Euro. Ma non solo: per tutti coloro che vogliono conoscere di piรน sulla โ€œVenere di Torinoโ€ e sulla sua storia, รจ prevista una
visita guidata allโ€™opera a cura della direttrice della Galleria Sabauda Annamaria Bava alle 21 (inclusa nel biglietto dโ€™ingresso).

LA STORIA – Qual รจ la storia che si cela dietro al rapporto tra Sandro Botticelli e Simonetta Vespucci, amata da Giuliano deโ€™ Medici e morta tragicamente allโ€™etร  di ventitrรฉ anni, la cui bellezza รจ stata resa immortale in questโ€™opera, amata e riconosciuta in tutto il mondo? Giร  durante la vita dellโ€™artista, il mercante fiorentino Antonio Billi scriveva che
lโ€™artista dipingeva bellissime donne nude e Giorgio Vasari, nelle sue Vite, confermava la testimonianza con queste parole: โ€œPer la cittร , in diverse case fece tondi di sua mano, e femmine ignude assaiโ€. Solo tre Veneri sopravvivono, attribuibili a Sandro o alla sua bottega: la Venere di Berlino, quella di Torino e una giร  in collezione privata a Ginevra. Le prime due sono state esposte entrambe ai Musei Reali in occasione della prima edizione di Confronti, nel 2016. Si tratta di nudi monumentali, che possono essere annoverati tra i primi dipinti profani dellโ€™Europa postclassica e che trovano ispirazione in un modello antico che conosciamo come Venere deโ€™ Medici, o Venere pudica, dove la Dea รจ sorpresa a coprirsi con le mani il seno e il pube.

LA VENERE – La โ€œVenere di Torinoโ€ proviene dalla collezione Gualino. La prima traccia dellโ€™opera risale al 1844 quanto fu acquistata da un reverendo inglese, che in seguito la cedette a un barone. Lโ€™opera si pensava perduta nellโ€™incendio della casa di questโ€™ultimo ma fu ritrovata dagli eredi da cui la acquistรฒ il grande collezionista biellese Riccardo Gualino. Nel 1930 la Venere, realizzata da Botticelli con la collaborazione dei suoi allievi, divenne patrimonio della Galleria Sabauda. Lโ€™opera rientra brevemente in Italia dopo un lungo viaggio negli Stati Uniti (Boston in Massachusetts, e Williamsburg in Virginia); in autunno potrebbe riprendere il suo ruolo di testimonial dellโ€™italianitร  nel mondo.

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