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A Venezia arriva la mostra multimediale tra le opere di Van Gogh

Venezia dal 2 giugno ospita una nuova mostra multimediale per vivere in prima persona il percorso umano e artistico di Van Gogh

MILANO – Van Gogh approda a Venezia: dal 2 giugno sarà possibile visitare la mostra Van Gogh Multimedia Experience dedicata al grande pittore olandese.  La mostra si terrà al piano nobile di Ca’ Faccanon -San Marco 5016, Calle delle Acque.

Van Gogh Multimedia Experience

Una mostra multimediale, una full immersion nella vita e nelle opere dell’artista, per presentare 19 aree tematiche, che riassumono il percorso umano e artistico del grande maestro. Chiunque sia venuto dopo di lui ha dovuto fare i conti con la sua arte, racchiusa in un periodo molto breve, ma profondamente creativo, durante il quale, in particolare ad Arles egli racchiude nella propria “oeuvre” una straordinaria forza di concentrazione e comunicazione.

 Van Gogh in Arles

Dal 20 febbraio 1888 al all’8 maggio 1889 il pittore visse ad Arles, circa 15 mesi, 63 settimane,444 giorni. Durante il suo soggiorno produsse circa 200   quadri, circa 100 disegni e acquarelli,200 lettere. In questa solare cittadina del  “midi”, della Provenza, nel  sud della Francia,  l’artista riprese i soggetti contadini e i paesaggi, ma con un calore e colore nuovi, con la joie de vivre, lontano dai toni scuri del primo periodo. Sognava di creare una comunità di pittori ad Arles e infatti l’amico Gauguin, nell’ottobre lo raggiunse, ma alla vigilia di Natale, in preda ad una crisi di nervi, Vincent aggredì l’amico Paul  e successivamente sentendosi in colpa, per autopunirsi si tagliò un orecchio. Lui stesso chiese di farsi ricoverare quando le crisi divennero ricorrenti, nell’Ospedale di Saint- Rémy, un ridente paesino vicino  ad Arles e per quanto tormentato non smise mai di dipingere.

Il periodo più buio

Nel 1890, sentendosi peggiorare, si affidò alle cure del dottor Gachet  a Auvers; per ironia della sorte, a partire da quell’anno iniziò ad essere invitato  ad esporre  e i commenti dei critici furono favorevoli. I dipinti di Auvers  a volte sono gioiosi ma il più delle volte  sono intrisi d’angoscia, ormai compagna della sua vita a tal punto che l’artista  si sparò il 27 luglio 1890 . in un biglietto che gli fu trovato in tasca scrisse  “Per il mio lavoro io rischio la vita e la mia ragione vi è quasi naufragata”. L’amato fratello Théo, gli sopravvisse di poco, entrambi riposano ad Auvers.

Un attimo di eternità

Secondo il critico Jean Leymarie, il colore significa per lui quell’attimo di eternità al quale tutti possiamo partecipare guardando i suoi quadri. Questo attimo di eternità gli costò molto caro perché con una passione, con una caparbietà incredibili, lavorò come un invasato consapevole che non importava lasciare qualche quadro, ma una visione, un’oeuvre , che lo  trasformò nell’arco di 10 anni da un bozzettista incerto in un maestro della pittura. La grandezza di Van Gogh sta nella sua capacità di dare un senso vivo, un qualità enorme delle cose banali, di tutti i giorni, mettendo contemporaneamente a nudo i suoi sentimenti. Se dipinge un mazzo di girasoli o un campo, la sua camera, i campi, un cielo, ci comunica la sua passionalità, la sua solitudine, il bisogno di amore che utilizza il mezzo espressivo, l’arte, per  raggiungere gli altri.

La realtà vista dagli occhi di Van Gogh

In mostra, grazie ad attrezzature tecnologiche , il visitatore “vedrà”  la realtà come la vide Van Gogh grazie agli Oculus Samsung Gear. Per la prima volta al mondo viene proposta ai visitatori una mostra che consente di entrare all’interno delle opere di Van Gogh percependone tridimensionalmente ogni dettaglio figurativo e cromatico.

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