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A Parma l’omaggio di Franco Ricci all’artista Carlo Mattioli

E' il grande pittore Carlo Mattioli ad essere protagonista della nuova mostra estiva al Labirinto della Masone di Fontanellato

MILANO – L’esposizione intende essere un omaggio di Franco Maria Ricci all’artista Carlo Mattioli, concittadino e amico con il quale condivideva lo stretto legame con la città di Parma e il suo territorio. La mostra a cura di Fondazione Franco Maria Ricci e Archivio Mattioli, aperta al pubblico già dal 27 Maggio, proseguirà fino al 24 Settembre 2017 al Labrinto della Masone a Parma.

L’ARTISTA -Modenese di nascita ma parmigiano d’adozione, Mattioli è stato una delle figure più rilevanti nell’arte italiana del Novecento. E’ un artista essenziale e contemplativo, affascinante nella sua sobrietà. La sua pittura è in grado di catturare profumi, materia, atmosfera e di farsi carico anche di forti suggestioni letterarie, derivate dalla conoscenza e dalla frequentazione di poeti e letterati come Luzi, Bertolucci, Testori e Garboli. Profondo conoscitore della letteratura italiana ed europea Mattioli, negli anni Quaranta e Cinquanta, ha collaborato con l’amico Ugo Guanda alla veste grafica dei volumi agli esordi della Casa Editrice per poi dedicarsi, negli anni Sessanta all’illustrazione vera e propria di capolavori classici e moderni. “La natura nella sua infinita varietà è il tema della intera opera di Mattioli, che in essa si cala per restituircene l’essenza, in una esperienza totale, mistica, consumandosi nella visione”, scrive Sgarbi.

LA MOSTRA – Costituita da una sessantina di opere, molte delle quali inedite, la mostra copre trent’anni dell’opera del Maestro, dal 1961 al 1993 e presenta i dipinti più rappresentativi dei cicli che hanno reso noto Mattioli. Nella prima sezione della mostra sfilano oltre venti straordinari dipinti in cui prevalgono paste spesse e materiche con colori terrosi e bui o all’opposto chiarissimi e impalpabili tra cui diversi Nudi coricati, le Nature morte, dove gli oggetti sono suggestioni per dipingerne l’essenza, i Cestini del Caravaggio con il celeberrimo dipinto del Merisi mescolato, diviso, colorato, una icona rivisitata in chiave morandiana e i meravigliosi Paesaggi con gli inconfondibili alberi di Mattioli immersi nella luce accecante estiva, tra cui lo splendido albero rosa del 1980 immagine della rassegna. Grande attenzione nella mostra al Labirinto è rivolta ai Ritratti che occupano una grande parte nell’opera di Mattioli fin dagli esordi. Accanto al celebre Autoritratto con Anna del 1982 sono esposti alcuni ritratti dedicati a De Chirico, Guttuso, Manzù, Carrà, Longhi, Rosai, insieme a quattro ritratti di Giorgio Morandi del 1969 per la prima volta affiancati. La terza e ultima parte della mostra è dedicata ai grandi Paesaggi, le opere forse più famose, che si dispiegano per tutti gli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta con la loro matericità dai colori intensi, dove si sente forte l’amore di Mattioli per la natura e il suo perdersi dentro alcuni di questi bellissimi squarci: i Campi di papaveri, i Boschi, le Ginestre, le Lavande e le Aigues Mortes. L’Archivio Mattioli, in considerazione delle nuove tecnologie di comunicazione, ha scelto di affiancare ad un volume cartaceo di circa duecento pagine, un file digitale racchiuso in una chiavetta USB contenente in dettaglio tutte le schede e le riproduzioni a colori e in bianco e nero delle opere. Lo Studio del pittore nel Secentesco Palazzo Smeraldi accanto al Duomo di Parma sarà visitabile su appuntamento.

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