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5 opere d’arte che raccontano l’inverno e le sue sfaccettature

Scopri le sfaccettature dell'inverno attraverso le opere dei grandi artisti.

Il freddo, la neve, la presenza umana che sembra diradarsi in una natura che sembra addormentata sotto un manto di gelo… L’ inverno è una stagione che, con il suo candore, ha ispirato innumerevoli artisti.

Scopri la magia dell’inverno attraverso le opere d’arte. Da Chagall a Caspar David, ecco 5 tele che raccontano le sfaccettature della stagione.

5 opere d’arte che raccontano l’inverno

“Sopra Vitebsk” di Marc Chagall

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Marc Chagall, Sopra Vitebsk , 1914, ‘Galleria d’Arte dell’Ontario di Toronto.

La presenza di un soggetto volante, i colori vividi, il tratto che sembra sospeso fra sogno e realtà sono gli elementi distintivi della pittura di Chagall. 

In questa tela il pittore russo ci trasporta nella sua città d’origine, Vitebsk, e la raffigura d’inverno, sottolineando il contrasto fra il bianco della neve e il colore degli edifici. Ma una figura spicca sull’intera composizione: quell’uomo volante, che probabilmente raffigura il leggendario ebreo errante o il Profeta Elia, personaggi tipici della cultura ebraica.

Insomma, “Sopra Vitebsk” ci racconta contemporaneamente il rigido inverno russo, il luogo d’origine di Chagall, le sue suggestioni e soprattutto le sue radici.

“Minatori nella neve” di Vincent Van Gogh

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Vincent van Gogh, Minatori nella neve , 1882, Museo Van Gogh, Amsterdam.

Anche in questo quadro, fra i protagonisti principali della composizione ci sono gli uomini e la natura. Nela caso di “Minatori nella neve”, come già raccontato dal titolo, siamo dinanzi a un’opera che raffigura un gruppo di minatori che lavorano anche d’inverno.

“Minatori nella neve” rappresenta uno spaccato importante della vita di Van Gogh: nel 1879, l’artista si reca in qualità di predicatore sulle Alpi, e qui si confronta con la grande povertà dei contadini, che accudisce e con cui decide di condividere la sua giornata, facendo esperienza della loro quotidianità.

Da questo viaggio scaturisce una serie di toccanti quadri, fra cui quello che abbiamo appena ammirato, allegato a una delle lettere inviate dal pittore al fratello Théo.

“Paesaggio invernale con pattinatori e trappola per uccelli” di Pieter Bruegel il Vecchio

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Pieter Bruegel il Vecchio , Il Paesaggio invernale con pattinatori e trappola per uccelli, 1566, Museo reale delle belle arti del Belgio di Bruxelles.

Noi viviamo tranquilli, sereni, godendo delle nostre giornate proprio come questi allegri pattinatori che si divertono sul ghiaccio della città innevata. Non ci rendiamo conto di quanto in realtà siamo intrappolati. Un po’ come gli uccelli che, insieme agli uomini, popolano questa ammaliante tela fiamminga: volano spensierati, ma la trappola – presente anche nel titolo – è lì, a vista, pronta a scattare.

“Il paesaggio invernale con pattinatori e trappola per uccelli” è un’opera di straordinario valore, che raffigura l’inverno con impressionante meticolosità ma che parla anche del paesaggio interiore del suo artista, Pieter Bruegel il Vecchio.

“La gazza” di Claude Monet

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Claude Monet, La gazza , 1868-1869, Museo d’Orsay, Parigi.

Ci dirigiamo verso paesaggi d’inverno più desolati. “La gazza” di Monet è il perfetto esempio di come un quadro possa risultare suggestivo anche nella sua apparente semplicità.

Protagonisti principali il villaggio addormentato sotto una fitta coltre di neve candida e “la gazza” che dà il titolo alla tela. Una piccola macchia scura che sovrasta il bianco invernale.

L’unica forma di vita presente in questa composizione che emoziona per la sua capacità di raccontare il silenzio e il raccoglimento tipici dell’inverno ma anche per il potere di evocare, coi magnifici giochi di luce tipici della pittura a olio en plein air, le sensazioni che questa stagione suscita in ognuno di noi.

“Capanno coperto di neve” di Caspar David Friedrich

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Caspar David Friedrich, Capanno coperto di neve , 1827.

Infine, un’opera che racconta l’inverno attraverso la totale assenza della figura umana: “Capanno coperto di neve” è solitario, poetico, romantico proprio come lo è la visione dell’artista, Caspar David Fridrich, famoso per il meraviglioso “Viandante nel mare di nebbia”.

Nonostante la tempesta di neve, il gelo invernale e il tempo che passa, nonostante l’aspetto spoglio e desolato, la natura resiste. Forte, straripante di energia vitale, resiliente, attende il ritorno della bella stagione per rifiorire. Intanto, ci regala paesaggi innevati capaci di emozionarci e di farci pensare a quanto sia sublime, per utilizzare un termine romantico.

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