Il 4 novembre 1966 Venezia viene colpita dalla più grande alluvione mai conosciuta, passata alla storia come Aquagranda. Il mareografo di Punta della Salute segna quota 194 cm. Le immagini di Piazza San Marco sommersa dalle acque, per la seconda volta nella sua storia millenaria, fecero il giro di tutto il mondo. A seguito di questo disastro, l’UNESCO decise per la prima volta di monitorare e catalogare tutti i beni culturali della città, poi diventata la prima città al mondo ad essere considerata patrimonio dell’umanità, tutelata da leggi speciali.

Acqua alta a Venezia, le bellezze di San Marco in pericolo
Attesa per le 10.30 una nuova marea. È la quinta volta nella storia di Venezia che le acque allagano la Basilica di San Marco…
La cronaca del 3 novembre 1966
Alle 22 del 3 novembre 1966 l’acqua alta invade Venezia con un impeto violento. Saltano luce, gas e telefoni. Mentre la regione è sconvolta dalle piene dei fiumi che scendono a valle, sull’isola di Sant’Erasmo si abbattono onde alte oltre quattro metri e nell’isola di Pellestrina i marosi sfondano i murazzi secolari. Mentre gli abitanti di Pellestrina fuggivano in barca verso il Lido, a Murano le vetrerie furono quasi interamente distrutte, così centinaia di gondole e più del 75 per cento di imprese, negozi e laboratori artigiani. Le immagini di Venezia, costretta al buio e al freddo dal black out, furono riprese dai telegiornali e trasmesse in tutto il mondo.
Le immagini della storica alluvione del 1966
Un metro e novantaquattro centimetri di altezza sopra il livello medio marino, un livello mai raggiunto. La città e le sue bellezze rischiarono di essere spazzate via dalla furia del mare. Il telegiornale della Radio Televisione Italiana dell’epoca con in apertura le drammatiche immagini che riprendono una Piazza San Marco invasa dalle onde del mare.