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Ezio Bosso, le frasi e gli aforismi più emozionanti

Ezio Bosso ha sempre lanciato con le sue parole e la sua musica messaggi positivi, capaci di emozionare ed arrivare dritti al cuore. Ecco alcune delle celebri frasi di Ezio Bosso

Ezio Bosso ci ha purtroppo lasciati, ma ci sono le sue composizioni e le sue frasi che lo faranno vivere per sempre. Nel giorno dell’anniversario della sua nascita, avvenuta a Torino il 13 settembre del 1971, abbiamo cercato alcune frasi dell’artista che potessero ricordare la sua essenza.

L’artista, deceduto il 15 maggio 2020 a Bologna all’età di 48 anni, soffriva dal 2011 di una malattia neurodegenerativa che gli fu diagnosticata subito dopo l’intervento per un tumore al cervello a cui fu sottoposto lo stesso anno. Ciò non gli ha impedito di trovare ispirazione e sensibilità per realizzare le sue composizioni e per lanciare alla gente messaggi positivi, capaci di emozionare e arrivare dritti al cuore.

La sua musica per l’eternità

Nonostante ci abbia lasciati, Ezio Bosso con la sua musica e le sue parole continua a vivere; ne è stato una conferma il concerto cameristico di sabato 15 maggio 2021, al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, sotto l’egida del ministero della Cultura, in presenza e in streaming sui canali della Direzione Musei Statali della città di Roma.

Dopo la morte dell’artista la famiglia Bosso – che sostiene ogni iniziativa ufficiale a lui dedicata – sta completando la pubblicazione dei testi, dei pensieri e della musica del maestro, con l’obiettivo di consegnare il corpus delle sue opere al pubblico e alla storia del percorso culturale e intellettuale di un musicista che ha di certo travalicato i confini propriamente detti della sua professione.

Aforismi e frasi di Ezio Bosso

Ecco alcune delle frasi più celebri di Ezio Bosso.

“La vita è fatta di gesti. L’incontrarsi è un gesto, aprire la porta è un gesto, questo è un gesto enorme perché anche dare fiducia è un gesto”.

 

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“Se uno ha bisogno è con le porte aperte che ci sia aiuta, non con le porte chiuse”.

 

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“Non ti so dire se sono felice, ma posso dirti che tengo stretti i momenti di felicità”.

 

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“I sorrisi avvicinano più dei passi e aprono più porte delle chiavi”.

 

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“Io credo nel giusto tempo. Anche nell’accettare quel tempo”.

 

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“Nella mia vita ho dei momenti in cui entro in una stanza che non mi è molto simpatica detto sinceramente. È una stanza in cui mi ritrovo bloccato per lunghi periodi, una stanza che diventa buia, piccolissima eppure immensa e impossibile da percorrere. Nei periodi in cui sono lì ho dei momenti dove mi sembra che non ne uscirò mai. Ma anche lei mi ha regalato qualcosa, mi ha incuriosito, mi ha ricordato la mia fortuna. Mi ha fatto giocare con lei. Sì, perché la stanza è anche una poesia”.

 

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“Non studiamo per essere i migliori, ma per migliorare”.

 

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“Io mi sento un uomo fortunato, è inutile negarlo. Lo sono, lo resto. Come fai a non sentirti fortunato quando incontri un sorriso, quando sorridi?”

 

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“La malattia non è la mia identità, è più una questione estetica. Ha cambiato i miei ritmi, la mia vita. Ogni tanto “evaporo”. Ma non ho paura che mi tolga la musica, perché lo ha già fatto. La cosa peggiore che possa fare è tenermi fermo. Ogni giorno che c’è, c’è. E il passato va lasciato a qualcun altro”.

 

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“Vivere è un impegno quotidiano, fare arte è un impegno quotidiano, fare musica è un impegno quotidiano”.

 

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“Il tempo è un pozzo nero. E la magia che abbiamo in mano noi musicisti è quella di stare nel tempo, di dilatare il tempo, di rubare il tempo”.

 

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“La musica è una fortuna ed è la nostra vera terapia”.

 

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“Sono un uomo con una disabilità evidente in mezzo a tanti uomini con disabilità che non si vedono”.

 

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“La musica ci insegna la cosa più importante che esista: ascoltare”.

 

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Ezio Bosso Non posso più suonare il pianoforte per la mia malattia

Ezio Bosso: “Non posso più suonare il pianoforte per la mia malattia”

Il grande pianista italiano Ezio Bosso ha annunciato di dover lasciare il pianoforte, a causa della sua malattia

 

“La musica è come la vita, si può fare in un solo modo: insieme”.

 

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“Ho smesso di domandarmi perché. Ogni problema è un’opportunità”.

 

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“Scrivo perché interpreto, interpreto perché scrivo. E affronto la mia musica come se non fosse mia. Affronto come interprete il compositore”.

 

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“La musica mi ha dato il dono dell’ubiquità: la musica che ho scritto è a Londra e io sono qui”.

 

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“Da quando avevo 4 anni sono stato abituato a essere europeo. Noi che dedichiamo la nostra vita alla musica sin da piccoli frequentiamo germano-austriaci come Beethoven, o francesi come Debussy, o tedeschi come Brahms e Mendelssohn. Vedete, non c’è un confine. La musica non è solo un linguaggio, ma una trascendenza, che è ciò che ci porta oltre”.

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