Sei qui: Home » Frasi » “C’è il rischio che il panico diventi una forma di intrattenimento” di Franco Arminio

“C’è il rischio che il panico diventi una forma di intrattenimento” di Franco Arminio

La citazione del giorno è tratta dal "Decalogo contro la paura”, pubblicato in rete da Franco Arminio il 23 febbraio 2020

La citazione con cui vi proponiamo di iniziare la giornata è Lavarsi le mani molto spesso, informarsi ma senza esagerare. Sapere che abbiamo anche una brama di paura e subito si trova qualcuno che ce la vende. La nostra vocazione al consumo ora ci rende consumatori di paura. C’è il rischio che il panico diventi una forma di intrattenimento” di Franco Arminio

La colonna sonora di oggi è “Domani” di Mauro Pagani 

Franco Arminio 

Franco Arminio è un poeta, documentarista e scrittore campano, salito alla ribalta per i suoi scritti sulla “paesologia”, un modo nuovo di guardare alle zone disabitate o ai piccoli paesi che lentamente e inesorabilmente si stanno spopolando a favore di agglomerati urbani più grandi e con maggiori opportunità di vita e di lavoro.

Da anni, ormai, Arminio si batte per sensibilizzare sul problema dello spopolamento dei paesi e sulla ricchezza delle storie che dovrebbero essere tramandate riguardo a vecchie tradizioni. “…Se il vostro paese conta seimila abitanti visitatene uno che ne ha quattromila, se ne ha quattromila andate in uno più piccolo, e così via, senza motivo, senza che ci sia una sagra, una festa, un evento, andateci e basta. Poi cercate una persona anziana, sedetevi vicino a lui o a lei, e ascoltate quello che ha da dire. I paesi per prima cosa bisogna guardarli, andare a trovarli con un moto di passione. Attraversarli e osservarli. Salvarli con gli occhi”, racconta Franco Arminio in un’intervista rilasciata a Internazionale a inizio gennaio.

franco-arminio

“Non baciatevi troppo presto”, il consiglio agli innamorati di Franco Arminio

“Abbiate cura di considerare il bacio non come una premessa, ma come il clou dell’amore…”, il consiglio del poeta d’amore Franco Arminio agli innamorati

 Il Decalogo contro la paura

Per non arrendersi all’ansia da Coronavirus, Arminio propone un decalogo che ci invita a riflettere sulla globalizzazione e sulle strategie di manipolazione che sempre più spesso vengono messe in atto per controllare le persone e indurle in comportamenti che le allontanano le une dalle altre.

Il mondo oggi ha bisogno di umiltà, di individui consapevoli e critici e al tempo stesso fiduciosi. Ciò che impedirà la diffusione della mentalità medievale della caccia alle streghe e agli untori sarà la capacità del dubbio e la resistenza a un’informazione allarmista e priva di fondamenti scientifici.

Ci sono molti modi diversi per affrontare l’ansia e per attuare comportamenti che evitino di peggiorare la situazione ed esasperare la paura da contagio. Uno dei punti più interessanti del decalogo è di certo l’invito a scongiurare la perdita del sacro, di un modo di vivere la propria vita che comprenda anche una visione poetica e spirituale, un sistema per allontanarsi dalle continue allusioni commerciali. Un invito a vivere la vita in sé e abbandonare la retorica del prodotto e dell’informazione. Informarsi senza esagerare e osservare più che parlare: ecco due stratagemmi per affrontare il difficile periodo cui andiamo incontro.

franco arminio

“Il luogo dell’amore è il corpo”, le poesie d’amore più belle di Franco Arminio

“Ogni incontro bello, ogni intimità attinge a un giacimento mitico e poetico del quale dobbiamo smettere di aver paura”

Evitare che il panico diventi una forma d’intrattenimento

  1. Le passioni, quelle intime e quelle civili, aumentano le difese immunitarie. Essere entusiasti per qualcuno o per qualcosa ci difende da molte malattie.
  2. Leggere un libro piuttosto che andare al centro commerciale.
  3. Fare l’amore piuttosto che andare in pizzeria.
  4. Camminare in campagna o in paesi quasi vuoti.
  5. Capire che noi siamo immersi nell’universo e che non potremmo vivere senza le piante mentre le piante resterebbero al mondo anche senza di noi. Stare un poco di tempo lontani dai luoghi affollati può essere un’occasione per ritrovare un rapporto con la natura, a partire da quella che è in noi.
  6. Viaggiare nei dintorni. Il turismo è una peste molto più grande del coronavirus. È assurdo inquinare il pianeta coi voli aerei solo per il fatto che non sappiamo più stare fermi.
  7. Sapere che la vita commerciale non è l’unica vita possibile, esiste anche la vita lirica. La crisi economica è grave, ma assai meno della crisi teologica: perdere un’azienda è meno grave che perdere il senso del sacro.
  8. La vita è pericolosa, sarà sempre pericolosa, ognuno di noi può morire per un motivo qualsiasi nei prossimi dieci minuti, non esiste nessuna possibilità di non morire
  9. Lavarsi le mani molto spesso, informarsi ma senza esagerare. Sapere che abbiamo anche una brama di paura e subito si trova qualcuno che ce la vende. La nostra vocazione al consumo ora ci rende consumatori di paura. C’è il rischio che il panico diventi una forma di intrattenimento.
  10. Stare zitti ogni tanto, guardare più che parlare. Sapere che la cura prima che dalla medicina viene dalla forma che diamo alla nostra vita. Per sfuggire alla dittatura dell’epoca e ai suoi mali bisogna essere attenti, rapidi e leggeri, esatti e plurali.
© Riproduzione Riservata