Non solo Sherlock Holmes, Miss Marple o Hercule Poirot. Se ami le serie di gialli e vuoi dilettarti nella lettura di storie e volti nuovi e meno noti, vieni a scoprire con noi cinque detective davvero affascinanti. Alcuni sono made in Italy!
5 detective per gli amanti dei gialli
“Il grande sonno” di Raymond Chandler
È ritenuto l’archetipo dei gialli cosiddetti “hard boiled“, i polizieschi in cui l’efferatezza del crimine descritto viene raccontata con più attenzione. Il detective Marlowe è appassionato di scacchi e poesia. Tenace, arguto e contemplativo, appare per la prima volta nei racconti di Chandler, per poi diventare protagonista di una serie di romanzi. Il primo si intitola “Il grande sonno”.
È sempre l’ultimo incarico, per Philip Marlowe. Ma quello che gli abbiamo affidato stavolta, forse, è il più delicato.
Sì, perché deve prendere tutto il décor e tutti i ferri del suo mestiere – le palme e il vento caldo di Los Angeles, la penombra minacciosa di interni sfarzosi e lo sfarfallio dell’acqua nelle piscine, il crepitio delle pistole e quello ancora più letale dei lamé –, aggiungerci il suo fuori campo inconfondibile, e rimetterli al posto delle storie spesso ovvie raccontate da migliaia di suoi epigoni, in quell’universo narrativo opaco cui è stato attribuito d’ufficio un nome che non gli apparteneva: il noir.
Sì, stavolta Marlowe deve riportare le lancette all’anno in cui tutto è cominciato, il 1939, e al luogo da cui tutto il resto ha tratto origine: questo romanzo. E per fortuna tutto fa pensare che ci riuscirà – o che fallirà magnificamente, come solo lui avrebbe potuto.
“Morto che parla” di Rex Stout
Risale agli anni Trenta l’esordio di Nero Wolfe, l’affascinante detective nato dalla penna di Rex Stout. L’investigatore privato, che ha popolato i romanzi di Stout fino alla fine degli anni Sessanta, è appassionato di cucina e di orchidee.
La Seconda guerra mondiale è appena finita e Archie Goodwin, il fido assistente di Nero Wolfe, è ormai tornato alla vita civile nella famosa casa di arenaria rossa del suo datore di lavoro, sulla Trentacinquesima Strada Ovest, a New York.
Come spesso accade, il gaudente Wolfe è a corto di soldi e costretto – dietro vibrante suggerimento dello stesso Goodwin, uno dei tre dipendenti ad aspettare con ansia la paga del sabato – ad accettare un caso: o meglio, questa volta addirittura ad attivamente procurarselo.
La scelta cade su un’indagine a cui si sta interessando anche l’Fbi: Cheney Boone, il direttore dell’Ufficio Controllo Prezzi, è stato assassinato con quattro colpi di chiave inglese alla testa in una stanzetta del Waldorf Hotel, poco prima di tenere un discorso di fronte all’Associazione Nazionale degli Industriali.
“Quo vadis, baby?” di Grazia Verasani
Se volete scoprire una detective contemporanea che si muove nella Bologna dei giorni nostri per risolvere casi intricati in cui fanno irruzioni le riflessioni sull’esistenza e la società che ci circonda, dovreste leggere uno dei romanzi di Grazia Verasani con protagonista l’investigatrice privata Giorgia Cantini.
Giorgia Cantini ha quasi quarant’anni, è single ed è un’investigatrice privata. È una donna complessa, contraddittoria; passa le notti ad ascoltare jazz in diversi locali di Bologna, le piace bere, ma soprattutto è tormentata dal dubbio di aver sprecato la propria vita. Sa che è dura vivere senza rimuovere, cioè accettare l’assenza di chi si ama.
Questa volta l’indagine che deve seguire la costringe a scavare nel suo passato. Sarà una scatola da scarpe piena di lettere a cambiare la sua esistenza. Sono le lettere scritte da Ada, la sorella “bella”, partita per la Capitale in cerca di fortuna come attrice e finita suicida sedici anni prima.
Giorgia, ancora tormentata dal rimorso di non averla potuta aiutare, decide di riaprire il caso mettendosi alla ricerca dell’amante della sorella, che lei non ha mai conosciuto e che forse era presente nei suoi ultimi istanti di vita.
“L’antro dei filosofi” di Giorgio Scerbanenco
È un archivista che all’occorrenza si trasforma in detective Arthur Jelling, funzionario della polizia di Boston. Nasce dalla penna di Giorgio Scerbanenco.
Arthur Jelling viene chiamato per indagare su un duplice omicidio. Sulle rive di un fiume sono stati ritrovati il cadavere di un ricco industriale e quello della donna che proteggeva, Luciana Axel, ex cassiera di un locale e moglie di Oliviero Steve. Il filo rosso delle prove porta alla torbida villetta degli Steve, una famiglia con molti misteri che vive isolata come una setta, e che ogni sera si ritrova per confessare i propri peccati di giornata.
“Ultime dalla notte” di Petros Markaris
Infine, il poliedrico, acuto e affascinante Kostas Charitos, detective ateniese che ha conquistato il pubblico internazionale. Vi proponiamo la sua prima indagine, intitolata “Ultime dalla notte”.
Il commissario Kostas Charitos legge solo dizionari. Abita ad Atene, una metropoli senza tempo sospesa tra Oriente e Occidente. È sposato con Adriana da anni, ma le cose tra loro non vanno troppo bene e ormai da un po’ lei gli preferisce il televisore. Anche l’amata figlia è andata via di casa e a lui non resta che concentrarsi sul lavoro.
Commissario scorbutico e dai metodi bruschi e poco convenzionali, Charitos sta indagando sull’omicidio di una coppia albanese brutalmente massacrata.
È più che mai deciso a seguire la pista del delitto passionale, per tornare alla tranquillità delle sue letture, ma quando la giornalista – categoria che Kostas odia con tutto se stesso – Ghianna Karaghiorghi, che conduceva un’inchiesta sul medesimo caso, viene uccisa in uno studio televisivo poco prima di andare in onda, capisce che i suoi amati vocabolari dovranno aspettare.
Nella sua prima indagine, il commissario Kostas Charitos deve fare i conti con una città molto diversa dall’Atene che pensiamo di conoscere.