“Sonetto LXIX”” (1959) di Pablo Neruda, poesia sulla forza vitale del vero amore

29 Dicembre 2024

Scopri il potere vitale che genera l'amore nella coppia grazie al "Sonetto LXIX" di Pablo Neruda, poesia dedicata alla moglie Matilde Urrutia.

"Sonetto LXIX"" (1959) di Pablo Neruda, poesia sulla forza vitale del vero amore

Sonetto LXIX, anche con il titolo Forse non essere è esser senza che tu sia, di Pablo Neruda è una poesia che rende omaggio all’amore e alla persona amata. Questa è l’essenza assoluta dell’esistere, il completamento necessario per essere migliori, felici, completi.

L’esperienza dice che una coppia ben affiatata e in cui vive l’amore riesce a sopportare qualsiasi cosa e ad affrontare la vita con gioia e positività. E Neruda rende omaggio alla donna che ha amato in modo in assoluto più di tutte, la moglie Matilde Urrutia, la cantante e scrittrice cilena, che è stato al fianco del poeta fino alla morte.

Forse non essere è esser senza che tu sia è il sessantanovesimo sonetto della raccolta di poesie Cento sonetti d’amore (Cien sonetos de amor) di Pablo Neruda, pubblicata per la prima volta in Argentina nel 1959. L’intera raccolta è dedicata proprio a Matilde Urrutia.

Leggiamo questa splendida poesia d’amore di Pablo Neruda per apprezzare il profondo significato.

Sonetto LXIX di Pablo Neruda 

Forse non essere è esser senza che tu sia,
senza che tu vada tagliando il mezzogiorno
come un fiore azzurro, senza che tu cammini
più tardi per la nebbia e i mattoni,

senza quella luce che tu rechi in mano
che forse altri non vedran dorata,
che forse nessuno seppe che cresceva
come l’origine rossa della rosa,

senza che tu sia, infine, senza che venissi
brusca, eccitante, a conoscer la mia vita,
raffica di roseto, frumento del vento,

e da allora sono perché tu sei,
e da allora sei, sono e siamo,
e per amore sarò, sarai, saremo.

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Soneto LXIX, Pablo Neruda

Tal vez no ser es ser sin que tú seas,
sin que vayas cortando el mediodía
como una flor azul, sin que camines
más tarde por la niebla y los ladrillos,

sin esa luz que llevas en la mano
que tal vez otros no verán dorada,
que tal vez nadie supo que crecía
como el origen rojo de la rosa,

sin que seas, en fin, sin que vinieras
brusca, incitante, a conocer mi vida,
ráfaga de rosal, trigo del viento,

y desde entonces soy porque tú eres,
y desde entonces eres, soy y somos,
y por amor seré, serás, seremos.

Solo il vero amore aiuta a completarsi

Sonetto LXIX è una poesia di Pablo Neruda è una poesia che esplora come l’amore sia l’essenza della vita e, allo stesso tempo, come la persona amata riesce a completare l’esistenza. L’unione con chi si ama riesce a dare un senso di potenza che va ogni oltre razionale comprensione.

L’unione di due anime che sia amano permette di potersi sentire realizzati, anche perché ognin o dei due partner completa l’altro in ogni cosa. Tutto ciò non può che donare forza, passione, energia, ottimismo, allegria, felicità.

L’amore dà senso all’esistenza

La poesia anche attraverso le immagini poetiche di Pablo Neruda riesce ad esprimere in modo diretto il pensiero del suo autore. “Forse non essere è esser senza che tu sia”, così esordisce Pablo Neruda, paradossalmente con una negazione che da il senso di una mancanza qualora non ci fosse l’amata Matilde. L’esistenza perde ogni significato se lei non fosse presente nella sua vita.

I versi della prima strofa danno il senso che lei ci sia e che con la sua riesce a dare senso alla vita e alla poetica dell’autore. L’amore per Matilde diventa per Pablo Neruda motivo d’identità, riesce a dare senso e percorso alla sua vita.

L’amore è qualcosa che dona vita e completa 

Nella seconda strofa il poeta inizia con “senza quella luce che tu rechi in mano”, dove la “luce” è il faro della vita da seguire per trovare la giusta direzione, è il calore che riesce a proteggere, è la vitalità nel senso di energia necessaria per vivere bene.

Non importa se gli altri non vedono nell’amata la stessa luce e se nessuno si è accorto che i due stava tra crescendo l’amore, che Neruda paragona a “l’origine rossa della rosa”, ovvero alla passione più forte e allo stesso tempo più rara e preziosa.

Quando l’amore nasce è per sempre

Nella terza strofa, la prima terzina del sonetto, Neruda rincara la dose della carica vitale che le ha donato l’amata.  Pablo Neruda scrive “Senza che tu sia”, ovvero prima ancora che i due iniziassero a vivere insieme la loro storia d’amore; “infine”, il poeta rende evidente la fortuna che lei sia finalmente arrivata “a conoscere la sua vita”, donandogli passione, “raffica di roseto”, vitalità e ispirazione, “frumento del vento”.

L’ultima strofa dona un gioco di parole che danno il senso che da quel momento i due saranno una sola cosa per sempre.

e da allora sono perché tu sei,
e da allora sei, sono e siamo,
e per amore sarò, sarai, saremo.

Senza l’amore nessuna cosa ha senso

Quando amiamo contro ogni legge fisica del tempo e dello spazio, ci sembra di appartenere all’altra metà dell’esistenza. la relazione d’amore non è per Pablo Neruda un dipendenza passiva, ma una propulsione che dà slancio vitale.

Si, perché quando si ama, improvvisamente ci si ritrova legati da qualcosa, una magia, che ci fa sentire vivi solo quando si sta insieme. È che così dice Neruda: “io sono perché sei tu”.

È dal momento si incontra la persona della vita, dall’attimo in cui nasce il fiore dell’amore, si inizia a vivere il presente e si è grado di vedere un futuro. Un futuro possibile proprio perché si è in due. E come scrive il poeta “sarò, sarai, saremo”. Singolarmente e come coppia, la strada verso nuovi giorni, sembra farsi paradisiaca.

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