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Paolo Villaggio, morto a Roma uno degli ultimi comici italiani

Paolo Villaggio muore a Roma a 84 anni. Ne dà l'annuncio su facebook la figlia che lo saluta. Ripercorriamo insieme le tappe della sua lunga carriera

MILANO – E’ morto a Roma Paolo Villaggio all’età di 84 anni. A darne la triste notizia, la figlia Elisabetta su facebook dove ha pubblicato una foto che ritrae lei, col padre da giovane e un commento: “Ciao papà ora sei di nuovo libero di volare”. L’attore comico mancava dalle sale dal 1999 e sempre la figlia a marzo aveva pubblicato proprio un post in cui lamentava il fatto che il cinema italiano si era ormai dimenticato di suo padre. Di fatto, la risposta a quel post fu piuttosto ampia e le dimostrazioni d’affetto nei riguardi di suo padre molto sentiti.

TRA DE ANDRE’ E FANTOZZI – Nato a Genova, il 30 dicembre 1932, Paolo Villaggio trascorre un’infanzia piuttosto povera e dopo lavori modesti, conosce Fabrizio De Andrè. Insieme si esibiscono nelle crociere e proprio nel corso di uno di questi spettacoli, viene notato da Maurizio Costanzo che lo porta a Roma per fare cabaret, all’inizio degli anni ’60. Qualche anno dopo, Villaggio inizia a far radio, raccontando in prima persona le peripezie di un impiegato da cui poi deriveranno le avventure tragicomiche del suo alter-ego, Ugo Fantozzi. Da qui, inizierà anche la sua carriera televisiva, con collaborazioni tra cui ricordiamo Cochi e Renato.

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ALLA CONQUISTA DEL CINEMA – Agli inizi degli anni ’70 debutta anche al cinema, con Monicelli e la sua Armata Brancaleone. Dopo essere stato diretto anche da registi del calibro di Pupi Avati, Nanni Loy e Marco Ferreri, col regista Luciano Salce inizierà la collaborazione che porterà sul grande schermo anche il personaggio di Ugo Fantozzi, che avrà grandissimo successo in tutta Italia. Negli anni ’90 si allontanò dal genere e fu chiamato da Federico Fellini per “La voce della luna” dove recitò accanto a Roberto Benigni e per il quale vinse il David di Donatella. Negli anni Duemila, Villaggio si allontana dal cinema, dedicandosi a comparsate televisive, alla scrittura di romanzi e per il teatro.
Di fatto, quest’oggi l’Italia perde uno dei suoi ultimi attori comici, ormai praticamente icona del nostro cinema.

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