Ordine di Sant’Agostino o Agostiniano sono termini che dall’elezione di Papa Leone XIV abbiamo cominciato a sentire, capire, conoscere. Il Pontefice, l’ex Cardinale Robert Francis Prevost, è infatti un “agostiniano” cioè aderisce all’Ordine di Sant’Agostino, cioè il gruppo che raduna i frati e sacerdoti che seguono gli insegnamenti e la filosofia di Sant’Agostino. Leone XIV è il primo Papa che fa parte di questo ordine, ma non è il primo Pontefice che aderisce ad un ordine qualsiasi; Papa Francesco ad esempio era dell’ordine dei Gesuiti.
Ordine di Sant’Agostino, la storia
L’Ordine degli Agostiniano è appunto legato alla vita di Aurelio Agostino d’Ipponia, Sant’Agostino, filosofo, teologo e poi monaco vissuto tra il nord Africa e l’Italia tra il 354 d.C., anno di nascita e la morte, il 28 agosto del 430. Agostino aveva un padre pagano ma la madre, Monica, era cattolica credente ed a lei si deve la sua conversione qualche anno dopo (“A lei devo tutto ciò che sono” dirà poi il Santo riguardo alla madre).
Si sposta a Cartagine per gli studi di filosofia e nella città scoprì quelle che lui stesso definì le “tentazioni”; qui parti la sua ricerca filosofica del senso della Vita. In questo percorso si avvicinò molto al “manicheismo”. La sua ricerca della “verità” però era inesauribile e trovò sfogo nella decisione di trasferirsi in Italia, prima a Roma, poi a Milano, dove incontrò l’allora vescovo Ambrogio (poi divenuto Santo). Qui cominciò quella definita da tutti come la “Fase del Dubbio”, durata tre anni, e che finì con la conversione, all’età di 32 anni, nel 386 e venne battezzato proprio da Sant’Ambrogio.
La sua attività monacale cominciò con il ritorno in Africa; al suo arrivo vendette i suoi beni dando il ricavato ai poveri. Cominciò il suo percorso sacerdotale con l’ordinazione, nel 391, fino alla sua nomina a Vescovo di Ipponia nel 395.
Da quel momento fino alla morte la sua vita religiosa fu sempre più alla ricerca della vita perfetta, dedicata a Dio, incontrato, ammetteva con una certa tristezza, in età adulta.
L’Ordine, regole e attività
I suoi testi divennero sempre più famosi e raccoglievano sempre più seguaci. È da questo che nel 1200 diversi gruppi di religiosi e credenti che seguivano la “regola” agostiniana di una vita più austera e solitaria che imponeva la carità, la povertà e la pratica ascetica (e che combattevano quella in voga all’epoca dei Benedettini) diedero vita all’Ordine degli Agostiniani, inizialmente come gruppo di eremiti.
Fu nel 1243 Papa Innocenzo IV a chiamare a Roma gli aderenti che per la prima volta quindi si ritrovarono per la fondazione dell’ordine. Nel simbolo ci sono due elementi centrali: il libro Sacro ed il cuore trafitto da una freccia. L’abito classico dei frati agostiniani da sempre è costituito da una tonaca nera con cappuccio e maniche ampie con attorno alla vita una cinghia di cuoio.
Da quel momento l’ordine si allargò nei numeri e nelle attività, soprattutto monacale, grazie ai frati ed alla loro attività missionaria.
L’ordine si compone di 4 gradi differenti. Il primo spetta appunto ai frati, il secondo alle “monache contemplative”, il terzo grado è quello dei terz’ordine regolare e secolare; il quarto ed ultimo appartiene ai cosiddetti “cinturati”.
La regola seguita da tutti gli aderenti è legata al credo ed agli scritti di Agostino: nella dottrina della scuola di spiritualità dell’ordine risultano chiari il primato dell’amore, della grazia e di Gesù Cristo. Nel loro comportamento i frati devono procedere con la libertà ispirata dall’amore (non come servi sotto la legge, ma come uomini liberi sotto la grazia).
Nel passare dei secoli l’ordine superò diverse fasi, anche di decadenza da cui si riprese sempre.
Agostinano era ad esempio Martin Lutero, il protagonista della riforma protestante.
Attualmente l’Ordine di Sant’Agostino (che non è più “eremitano” dal 1965) ha 2800 membri ed opera in 47 diversi paesi del mondo in attività missionarie, religiose, educative ma anche mediche ed ospedaliere.