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L’uso degli smartphone riduce il tempo dedicato alla lettura

''Lìuso degli smartphone riduce il tempo da dedicare alla lettura''. È questo il titolo dell'articolo pubblicato su ''The Japan News'', firmato Yomiuri Shimbun. L'affermazione è il risultato di una ricerca sostenuta dall'autore...
Secondo una ricerca condotta a Tokio da Yomiuri Shimbun, di cui l’autore pubblica su “The Japan News” i risultati, chi usa uno smartphone tende a dedicare meno tempo a libri e letture
ROMA – “L’uso degli smartphone riduce il tempo da dedicare alla lettura”. È questo il titolo dell’articolo pubblicato su “The Japan News”, firmato Yomiuri Shimbun. L’affermazione è il risultato di una ricerca sostenuta dall’autore, basata su una serie di domande poste agli intervistati di Tokyo riguardo le diverse ragioni per cui si maneggiano i dispositivi di telefonia mobile. 
LA RICERCA – L’attenzione è stata posta sul 28% delle persone dichiaranti che gli scopi principali non sono legati alla comunicazione telefonica pubblica o familiare. La seconda parte della ricerca ha quindi analizzato il sotto-gruppo in questione. Il 70% del nuovo campione aggiunge al dato la constatazione che il tempo dedicato alla lettura non ha subito variazioni rispetto al passato, quando gli smartphone non facevano parte della loro vita. Il 17% invece sostiene il contrario, quindi che le ore dedicate alla lettura siano diminuite. Solo il 4% degli intervistati su cui si è concentrata la seconda parte della ricerca dichiara di aver incrementato il tempo per i libri.
Stando quindi alla percentuale maggiore (70%), i dispositivi mobili non avrebbero alterato i dati. In realtà non tutti gli intervistati erano lettori forti o abituali.
Il numero di chi si dedica ai libri è diminuita anche a Tokyo e i motivi sono simili a quelli dichiarati nel panorama europeo. Primo fra tutti la mancanza di tempo.
Il 17% degli intervistati che abitualmente leggeva, ora, con l’uso degli smartphone, ha diminuito il tempo a disposizione. Questo è quanto Yomiuri Shimbun ha scoperto con al sua ricerca. 
LA LETTURA E I MEDIA – La lettura, nel corso dello sviluppo tecnologico che ha coinvolto i media, non ha né acquisito né mantenuto una percentuale stabile e alta delle persone che la preferivano ad altre pratiche. Quindi, c’erano molti più spettatori davanti la TV che lettori sul divano, molti più utenti di internet che booklover, oggi: molti più smartpone che libri.
Queste constatazioni sono vere nel contesto italiano, quasi del tutto vere nel territorio europeo e ora anche il Giappone subisce un calo nelle percentuali prima promettenti.
GLI SMARTPHONE IN ITALIA – Stando ai dati Nielsen il 62% degli Italiani possiede uno smartphone e la maggior parte dell’attività è concentrata sull’invio e sulla ricezione degli sms, a seguire le app per i giochi e poi i social-network. 
Sarebbe interessante sapere se i dispositivi di telefonia mobile abbiano causato anche in Italia segni negativi nella percentuale di lettura.
LA SOLUZIONE – Quali rimedi? L’attenzione torna sui mezzi, sulle figure professionali e sulle istituzioni dedicate all’istruzione e all’educazione.
I cambiamenti in atto nella vita delle persone sono spesso dettate dagli sviluppi tecnologici, che potrebbero creare nuove opportunità e percorsi formativi per i giovani, ma anche grandi mancanze.
Comprendere il tempo, individuare un epilogo e correggere il percorso potrebbe accelerare la formazione di ogni futuro uomo. Quindi, per molti, le istituzioni scolastiche e familiari sembrano gli unici mezzi potenti ed efficienti.
Sofia Di Giuseppe

2 novembre 2013
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