È in onda la serie evento tratta dal capolavoro di Goliarda Sapienza, riadattato da Valeria Golino per Sky. “L’arte della gioia”, romanzo sorprendente che racconta il percorso di crescita e libertà di una giovane donna siciliana, è un’opera anticonformista che vede protagonista Modesta, una “carusa tosta”, nella Sicilia del Novecento.
In questo articolo esploriamo 3 luoghi catanesi che molto probabilmente hanno ispirato Goliarda Sapienza per il suo capolavoro.
I riferimenti ai luoghi ne “L’arte della gioia”
All’interno del suo romanzo, Goliarda Sapienza non fa mai riferimento a luoghi reali nello specifico: le città in cui si muove Modesta sono menzionate, ma gli edifici, i quartieri, i posti in cui in particolare è ambientata la vicenda non sono mai nominati con precisione topografica.
Tuttavia, soprattutto nelle fasi iniziali dell’opera, quando seguiamo la protagonista nel corso dell’infanzia e della gioventù vissute a Catania, riusciamo a intravedere le origini dell’ispirazione dell’autrice. Andiamo a scoprire questi luoghi più da vicino.
3 luoghi di Catania che hanno ispirato Goliarda Sapienza
Il quartiere di San Berillo
Modesta nasce in uno dei quartieri più poveri di Catania. Si trova immerso nel centro cittadino. È una zona della città in cui vivono le persone più indigenti, poste al margine della società, da cui non sembra esserci via d’uscita: è un posto oppresso, chiuso, in cui ci si perde per sempre.
Dalla descrizione, sembra uscire fuori il quadro di San Berillo, quartiere che si adagia nel centro cittadino, nei dintorni dell’elegante piazza Teatro Massimo Bellini.
San Berillo, che in origine era posto subito fuori dalle mura cittadine, era una delle zone più densamente abitate della città etnea, ma anche fra le più povere. Nel corso del tempo si è trasformato più e più volte: da luogo marginalizzato a quartiere a luci rosse, da posto sventrato per far spazio a nuove arterie di collegamento a centro della movida catanese.
Oggi, infatti, nel luogo in cui Modesta nasce e cresce senza prospettive di cambiamento, esiste un movimento di rinnovamento: San Berillo è stato ultimamente rivalutato, soprattutto grazie a iniziative dal basso che hanno permesso il ripopolamento di un quartiere che è oggi vivace e caratteristico.
Qui, oltre a varie piccole attività artigianali e commerciali, sono presenti luoghi dall’interesse culturale. Oggi, c’è anche una piazza dedicata proprio a Goliarda Sapienza.
Il Monastero dei Benedettini di San Nicolò l’Arena
Modesta vive una tragedia familiare. Rimasta praticamente sola, viene mandata in un convento. Il posto non viene mai tratteggiato con dovizia di particolari. La mancanza di dettagli descrittivi e di nomenclature reali rende difficile l’identificazione con posti realmente esistiti.
Ciononostante, alcuni studiosi sono certi che il convento in cui cresce Modesta sia nato da un luogo reale suggestivo e ancora vivo nel cuore di Catania: il Monastero dei Benedettini di San Nicolò l’Arena, oggi sede della facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università.
Questo edificio monumentale, straordinario alla vista sia nei suoi spazi esterni sia in quelli interni, è stato protagonista della storia cittadina: nel corso dei secoli è stato un importante centro religioso, una caserma e infine un’università, vivace centro culturale per Catania e per i dintorni.
Il monastero, che è visitabile anche con originali visite guidate, nascone tesori dal valore inestimabile, ed è stato anche set cinematografico de “I Viceré” di Roberto Faenza.
Il mare di Catania
Con il mare Modesta intesse un legame indissolubile. L’acqua è un elemento che alla protagonista ispira libertà, apertura, desiderio di superare i confini imposti… Presente nei momenti cruciali della riscoperta del sé, l’elemento acquatico si fa foriero di sensualità, desiderio, vitalità.
Sin da piccola Modesta sviluppa un amore viscerale nei confronti del mare. Il mare di Catania, in particolare, ricco di contrasti e di asprezza, sembra avere molto in comune con la protagonista de “L’arte della gioia”: le coste nere, in cui la rocciosa pietra lavica incontra la morbidezza dell’acqua, l’affascinante visione antitetica fra la natura, quasi selvaggia, del litorale e quella di una città che si costruisce ai piedi di un maestoso vulcano…
Luoghi come Acitrezza, Acicastello e il porto di Catania, cari peraltro alla stessa Goliarda Sapienza, devono necessariamente aver guidato l’autrice nel tratteggiare il suo vivace e indimenticabile personaggio.