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I libri si stringono al dolore dei famigliari delle vittime di Pozzuoli

Su quell'autobus potevamo esserci noi, i nostri figli, i nostri familiari, i nostri parenti, i nostri amici. Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a tanto dolore...
38 morti e 10 feriti che meritano di essere ricordati. Un viaggio di fede e di piacere finito in tragedia. Sentite condoglianze ai famigliari e agli amici delle vittime
 
Su quell’autobus potevamo esserci noi, i nostri figli, i nostri familiari, i nostri parenti, i nostri amici. Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a tanto dolore. Vittime innocenti di un autobus impazzito, che, magari si scoprirà, non era in condizione di poter garantire la sicurezza dei viaggiatori. Non è la prima volta che accade e purtroppo non sarà l’ultima, ma non si possono trovare giustificazioni di fronte a quanto accaduto. 
 
Ed oggi, a Pozzuoli, si tengono i funerali delle vittime, con le bare assiepate in un palazzetto, e una comunità intera che si stringe insieme nel dolore. La disperazione di tanti che non avranno più la fortuna di avere accanto le persone amate. E la domanda che si ripete in tutti è sempre quella: come è potuto accadere?   
 
Una tragedia che ironia della sorte è accaduta dopo un altro incidente che ci ha lasciato senza parole: quella del treno dei pellegrini che andavano a Santiago di Compostela. Sì, la sorte molte volte è beffarda, due incidenti che a distanza di pochi giorni fanno strage di pellegrini, lasciando tutti senza parole.
 
Siamo in tanti oggi a chiederci se è giusto che possano accadere cose simili, se è giusto che un momento di fede e di piacere si trasformi in tragedia e dolore. A ciò, ahimè, non ci saranno mai risposte adeguate, e quando le indagini inizieranno a mettere in evidenza i fatti dell’accaduto, al dolore subentrerà anche la rabbia.
 
Noi non vogliamo fare nessuna considerazione sulle cause dei due incidenti, sui quali l’autorità giudiziaria farà luce mettendo sicuramente in evidenza che avrebbero potuto essere evitati. Ci appelliamo semplicemente al fatto che forse sarebbe il caso di fermarci un attimo tutti, al fine di riflettere su una cosa importantissima: la vita è un dono unico e come tale va tutelata e rispettata.
 
Pertanto, ci limitiamo a stringerci ai famigliari di coloro che sono diventati martiri di un viaggio di fede, nel loro dolore che non potremo mai capire, ma che ugualmente ci rende tristi. A loro nessun suggerimento, non siamo in grado di dispensare consigli all’altezza di affrontare un dolore così grande, ma solamente un inno alla speranza che un giorno tutti ci rivedremo, per poter godere della felicità eterna.
 
Saro Trovato e tutta la redazione di Libreriamo
 
30 luglio 2013
 
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