Sei qui: Home » Società » Brexit, i simboli della “nostra” cultura inglese che perderemo

Brexit, i simboli della “nostra” cultura inglese che perderemo

I miti inglesi, dall'arte alla musica, che l'Europa "perde" dopo la Brexit: Shakespeare, Coldplay, Hugh Grant, Harry Potter...

MILANO – A poche ore dalla Brexit impossibile non pensare alla “nostra Inghilterra” che se ne va. Quella che arriva da te senza che tu oltrepassi il canale della Manica. Quel cuore pulsante dell’Europa, quei miti culturali imprescindibili: dalla placida Jane Austen ai rivoluzionari Rolling Stones senza scordare la lingua più diffusa al mondo. Proprio quella veicolare dell’Unione Europea e che sarà quella di uno Stato che non ne fa parte. Un colpo per l’intera Europa che dà l’addio ai simboli della contestazione giovanile degli anni Sessanta, Italia compresa. L’Europa oggi perde un po’ di quella ”grande bellezza” inglese a cui eravamo abituati.

I SIMBOLI – E c’è chi oltre a guardare al crollo dei mercati va a cercare quei modelli della giovinezza, quella patria ideale anche solo per un week-end. La regina, i pennacchi delle guardie a Buckingham Palace, il doppio bus, il Big Ben, la Tate Gallery. Tutto quello che era la nostra Great Bretain e che a breve sarà accessibile dietro un passaporto.

LA LETTERATURA – Per quelli che conoscono a memoria Orgoglio e pregiudizio, che vorrebbero la macchina del tempo per assistere ad uno spettacolo al Globe di Shakespeare, e per Sherlock Holmes, Harry Potter, Bridget Jones, Ken Follet. Se ne va il mito dello 007 che aveva il volto dello scozzese Sean Connery e poi quello più rude di Daniel Craig e poi Robin Hood, Peter Pan, Alice nel Paese delle Meraviglie…

LA MUSICA – Dal fascino irresistibile dei Beatles, simbolo di una generazione, al rock quasi americano dei Rolling Stones passando per Elthon Jones, Robbie Williams, i Coldplay, la voce incredibile di Amy Winehouse e Adele che conquista tutti con le sue tonalità. La musica europea ha molto da perdere con la brexit.

IL CINEMA – Le commedie inglese (Da 4 matrimoni e un funerale a Nottingh Hill), il sorriso smargiasso di Hugh Grant, Mr Darcy interpretato da Colin Firth (che ha scelto una moglie italiana), Arancia meccanica, il fascino di Keira Knightley, …

A partire dai Beatles si parlava di British invasion… e ora?

© Riproduzione Riservata