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Bonus Cultura, il governo blocca 18app, critiche dall’AIE e dall’Adei

Stop della maggioranza al bonus cultura 18app. Critiche da Levi (AIE) e da Zapparoli (Adei) non condividono al cancellazione dei 500 euro per i neo diciottenni

Nel Bonus Cultura il governo decide di abolire la 18app per ridistribuirne i fondi (230 milioni) nel welfare dello spettacolo, che salgono da 40 a 100 milioni dal 2023, creando tra l’altro un fondo a favore della filiera del libro e delle biblioteche.

Ma arrivano subito le critica dall’ AIE per voce del situo presidente Riccardo Franco Levi.

Cos’è il Bonus Cultura

L’incentivo al consumo culturale, introdotto dalla legge di Stabilità del 2016, durante il governo Renzi, prevede per ciascun diciottenne una carta elettronica da 500 euro annui.

I giovani possono spenderlo per cinema, concerti, musei, eventi culturali, libri, corsi di lingua straniera e molto altro. Non sono previsti limiti di spesa per un singolo acquisto.

Però non si possono comprare più biglietti per uno stesso spettacolo o più copie dello stesso libro. Il bonus funziona tramite una app apposita (18app).

Finora è sempre stato riconosciuto a tutti i neo-diciottenni, senza limiti di reddito.

Nel Bonus Cultura la maggioranza blocca App 18

La maggioranza abroga la 18app, il bonus cultura che permetteva ai ragazzi di spendere 500 euro in acquisti culturali al compimento dei 18 anni.

Viene incrementato il welfare per i lavoratori dello spettacolo con l’aumento dell’indennità di discontinuità che passa da “40 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2022” a “40 milioni di euro per l’anno 2022 e 100 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2023”.

15 milioni di euro per il “Fondo per il libro”

L’emendamento della maggioranza prevede anche il “Fondo per il libro”, con una dotazione pari a 15 milioni di euro annui. Il Fondo è ripartito annualmente, con uno o più decreti del Ministro della cultura”.

Mentre 30 milioni vanno alle biblioteche dal 2024 e 2 milioni l’anno al Fondo rievocazioni storiche (dal 2019 al 2022) che diventano 5 milioni a partire dal 2023.

40 milioni al FUS

Il ‘Fondo unico per lo spettacolo’, il Fus diventa ‘Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo’ ed è ”incrementato di euro 40 milioni a decorrere dall’anno 2023”. 

10 milioni in più al Fondo Cinema

Il Fondo cinema viene incrementato di 10 milioni e da 250 passa a 260 milioni. Cinque milioni l’anno vanno ai carnevali storici ”al fine di consentire la conservazione e la trasmissione delle tradizioni popolari in relazione alla promozione dei territori”.

Fondi per Fondazione Vittoriano e per celebrazioni Marconi

E’ ”incrementata di 13,3 milioni di euro nel 2023 e di 11,5 milioni annui a decorrere dall’anno 2024” la spesa per il funzionamento dei Musei statali. E’ istituita la ”fondazione di diritto privato denominata ‘Fondazione Vittoriano’, con compiti di gestione e valorizzazione del Complesso del Vittoriano”.

Infine con l’obiettivo di celebrare Guglielmo Marconi nella ricorrenza dei centocinquanta anni è autorizzata la spesa di 2 milioni di euro per l’anno 2023 e di 2 milioni di euro per l’anno 2024”. 

Bonus Cultura per i neomaggiorenni, Levi (AIE): “Fortissima preoccupazione per l’ipotesi di cancellazione, confidiamo in un ripensamento”

“C’è fortissima preoccupazione per l’ipotesi di cancellazione del bonus cultura per i neodiciottenni, la misura che stanzia 500 euro per i consumi culturali delle ragazze e dei ragazzi che diventano maggiorenni”.

Questa è la dichiarazione del presidente dell’Associazione Italiana Editori Ricardo Franco Levi, nel terzo giorno di Più libri più liberi, fiera nazionale della piccola e media editoria.

“Proprio nel momento in cui l’Europa ci sta copiando una misura che aiuta le famiglie e rilancia i consumi culturali facendo leva sulla domanda dei più giovani, non riusciamo a comprendere la logica e non possiamo condividere il contenuto di questo provvedimento. Confidiamo che ci possa essere un ripensamento”, conclude Levi.

Adei: “Eliminare la App 18 è un danno grave per tutta la filiera del libro”

Gli editori indipendenti apprendono con stupore che, nell’ambito della discussione sulla legge di stabilità, è stato presentato un emendamento volto a cancellare la App18, riducendo quindi drasticamente le risorse a beneficio della promozione del libro e della lettura. Si sperava che l’iniziativa del nuovo Parlamento andasse esattamente in direzione opposta.

“Siamo molto soddisfatti che venga istituito un vero e proprio Fondo per il Libro, peraltro fortemente voluto da Adei, l’associazione che rappresenta 250 editori in tutta Italia nonché la maggior parte delle associazioni regionali – dichiara il Presidente di Adei, Marco Zapparoli ma riteniamo indispensabile che disponga di una copertura economica dignitosa: gli emendamenti presentati ufficialmente nelle ultime ore prevedono fondi irrisori”.

L’eliminazione di App 18, o quanto meno un ridimensionamento così drastico dei fondi previsti avrebbe una ricaduta molto negativa su tutta la filiera del libro.

Quello del libro è il comparto culturale economicamente più rilevante, ma ha estremo bisogno di sostegni economici e agevolazioni fiscali.

Il mondo del libro chiede il ritiro della proposta di cancellazione

Tutto il mondo del libro italiano unito – autori, editori, librai, cartolibrai, bibliotecari – chiede al parlamento e al governo di ritirare la proposta di cancellazione della 18App. La richiesta viene da tutte le associazioni del settore: AIE – Associazione Italiana Editori, ADEI – Associazione degli Editori indipendenti, ALI – Associazione Librai Italiani, SIL – Sindacato Italiano Librai, Federcartolai Confcommercio, AIB – Associazione Italiana Biblioteche, SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, SLC-Cgil Sezione Nazionale Scrittori.

“Da quando è stata approvata nel 2016 la 18App ha consentito a migliaia di giovani di esplorare e avvicinarsi al mondo del libro, scegliendo in piena libertà cosa leggere. Questa misura non solo ha sostenuto il mondo del libro economicamente, ma ha consentito a un Paese che tradizionalmente legge poco di fare enormi passi in avanti. Lo certifica l’Istat: nei primi tre anni il bonus ha permesso una crescita della lettura nella fascia d’età 18-21 anni dal 46,8% al 54%. Dopo la sua approvazione in Italia, misure simili sono state adottate in molti altri Paesi europei. Sarebbe un paradosso che proprio l’Italia cancellasse adesso una misura virtuosa che in molti ci hanno copiato”.

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