Agrigento, viaggio alla scoperta della città di Pirandello e dintorni

27 Giugno 2025

Un itinerario poetico e culturale nei luoghi di Luigi Pirandello: da Agrigento alla sua casa natale a Porto Empedocle, passando per la Valle dei Templi e le suggestioni della costa siciliana.

Agrigento, viaggio alla scoperta della città di Pirandello e dintorni

C’è un luogo, Agrigento, città natale di Luigi Pirandello, di cui il 28 giugno ricorre l’anniversario di nascita, dove ogni pietra ha memoria, ogni paesaggio sembra una scena in bilico tra finzione e verità. Viaggiare in questi luoghi non significa solo fare turismo, ma addentrarsi nel teatro vivente di uno scrittore che ha trasformato la sua terra nella materia stessa della sua poetica.

Itinerario alla scoperta dell’Agrigento di Luigi Pirandello

Visitare Agrigento e i suoi dintorni non significa solo inseguire i passi di un grande scrittore, ma lasciarsi mettere in discussione da un paesaggio che è già racconto, già domanda, già dubbio.
Tra templi, silenzi, vento e mare, si viaggia dentro le parole non dette, i finali sospesi, le maschere che ogni giorno indossiamo.
Un itinerario imperfetto, come la vita. E per questo così profondamente pirandelliano.

Tra rovine e visioni

Agrigento è una città che respira storia millenaria e sussurra le inquietudini del Novecento. Passeggiando nel centro storico, tra i vicoli arabi e le terrazze barocche, sembra di scorgere le sagome incerte dei personaggi pirandelliani.

Il suo cuore antico, la Via Atenea, pulsa ancora di contrasti e bellezza malinconica. Ma è nella Valle dei Templi che si percepisce il respiro più profondo del territorio. L

ì, dove i templi dorici si stagliano contro il cielo come quinte teatrali, la grandezza del passato greco dialoga con l’ironia tragica del pensiero moderno.

Pirandello, pur diffidente verso il classicismo rigido, non poté mai sottrarsi al fascino di quei resti scolpiti dal vento e dalla luce. La valle è oggi patrimonio UNESCO e conserva non solo vestigia, ma una vera e propria scenografia naturale per chi voglia entrare nello spirito della Sicilia pirandelliana.

La casa natale

A pochi chilometri da Agrigento, in Contrada Caos, sorge la casa natale di Luigi Pirandello, oggi museo. È una struttura semplice, sobria, affacciata su una campagna asimmetrica e profumata di carrubi.

Le stanze, conservate con discrezione, raccontano la vita di un uomo complesso: fotografie, lettere, prime edizioni, scrivanie. Si ha l’impressione che l’autore possa riemergere da una delle stanze, magari per commentare ironicamente la nostra presenza.

Accanto alla casa, un pino secolare veglia sulla roccia dell’urna, dove le ceneri di Pirandello sono custodite, come da suo espresso desiderio. Il panorama che si apre è un frammento d’eternità: mare, vento, e la consapevolezza di essere nel luogo dove tutto ha avuto inizio.

Porto Empedocle

L’antico porto di Girgenti, oggi Porto Empedocle, fu il primo orizzonte di Pirandello.

Lo chiamava “il Caos”, non solo per la contrada omonima, ma per il fermento vitale, disordinato e simbolico che quel luogo gli suggeriva.

Oggi la cittadina ha conservato il suo volto autentico, con il lungomare, le barche dei pescatori e un faro che sembra guardare il mondo con lo stesso scetticismo dei suoi personaggi. Non a caso, qui è nato anche Andrea Camilleri, che chiamava affettuosamente Porto Empedocle “Vigàta”, ribattezzandola nella sua saga di Montalbano.

Camilleri stesso ha più volte sottolineato quanto l’aria di Pirandello si respiri ancora forte in questi luoghi: nelle battute dialettali, nel senso del tragico che si nasconde sotto il quotidiano, nella malinconia umoristica delle piazze.

I dintorni: Scala dei Turchi, Realmonte, Siculiana

Chi arriva fin qui non può rinunciare a un giro tra i luoghi naturali che avvolgono questa porzione di costa.

La Scala dei Turchi, a pochi minuti da Porto Empedocle, è una scogliera bianchissima e lunare, scavata dal tempo e baciata dal mare. Un luogo che pare immaginato da un regista teatrale, e che ben si addice allo spirito riflessivo e visionario dell’autore.

Poco più in là, Realmonte, con le sue miniere di salgemma e le spiagge chiare, e Siculiana, borgo sospeso nel silenzio, raccontano una Sicilia meno nota, più intima, dove la poesia del paesaggio si intreccia alla storia sociale, alle fatiche contadine e alla saggezza popolare – proprio quella che alimentava la vena ironica e disillusa di Pirandello.

 

© Riproduzione Riservata