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A Dedica in scena Relatos Reales, la raccolta che narra l’io quotidiano e poliedrico di Javier Cercas

DAL NOSTRO INVIATO A PORDENONE - Gli amici del liceo, la festa di famiglia, la descrizione di una giornata partita male, una domenica da solo in città. Sono questi alcuni dei temi raccontati a Dedica dalla lettura scenica di Relatos Reales con Piero Stener...

Nel corso di Dedica Festival, ieri sera presso il Convento di San Francesco a Pordenone si è tenuta la lettura teatrale dall’omonima raccolta di Javier Cercas

PORDENONE – Gli amici del liceo, la festa di famiglia, la descrizione di una giornata partita male, una domenica da solo in città. Sono questi alcuni dei temi raccontati a Dedica dalla lettura scenica di Relatos Reales con Piero Stener, attore e regista catalano accompagnato dalle musiche dal vivo eseguite da Tomàs Frauca. La regia è di Mercè Mas framis, moglie dello scrittore spagnolo e anche gli altri della rappresentazione ci tengono a sottolineare che è un ‘organizzazione “ tutta in famiglia”.

JASPERS E LA FELICITA’ – L’aria familiare si respira già dal primo racconto “Jaspers e la felicità”, in cui si narra della strana atmosfera che si crea nelle riunioni di compagni di liceo, vent’anni dopo la scuola. Qui l’occasione è il concerto di uno di loro che ha fatto successo, fischiettando le canzoni famose, partita come un cd-dono della ditta in cui lavorava, l’invenzione ha avuto fortuna, trascinando al concerto anche i vecchi compagni di classe, alcuni irriconoscibili, alcuni sempre uguali. La città che fa da sfondo è naturalmente Gerona e tra le righe, si delineano tratti dell’io poliedrico e iperbolico di Cercas. Queste sono storie vere,  che trattano di letteratura, cinema, amici, normalità e rarità della vita, di alcuni illustri viventi e di qualche morto senza nome, di questo, di quello. Ma c’è anche un’altra verità.  L’autore è un uomo “normale, ordinario, per questo un po’ nevrotico – dice Cercas – come me, un uomo cui accadono cose ordinarie e normali; che tanto è lo stesso: un uomo cui non accade nulla di magico né eroico né eccezionale, questo è esattamente ciò che accade”.
 
CONTRO L’OTTIMISMO – Il secondo racconto dal titolo  “Contro l’ottimismo” parla di una giornata partita male, con l’auto che non parte, la lezione all’Università che non soddisfa nessuno e il pranzo con un amico a parlare di ottimismo, che è definito come “l’assurda e incurabile speranza che ci troviamo su questa terra per essere felici”. Allora per vivere meglio il suggerimento è la teoria della mancia: tutto ciò che non è una catastrofe è una mancia, il che accontenta più i pessimisti che gli  ottimisti e la breve storia si conclude, come molti dei racconti della raccolta, con un finale dolceamaro, improntato alla leggerezza e all’ironia, perché la grandezza di questo come degli altri  personaggi è che, pur essendo come tutti noi, vive la realtà per quello che è: una cosa di eccezionale valore, di cui è un peccato non godere a fondo.

HOMELESS – Anche quando sembra andare tutto storto come in “Homeless”, che narra la disavventura di chi, rimasto a casa la domenica a scrivere mentre il resto della famiglia se ne va in campagna, si trova chiuso fuori casa in pigiama e vive un allucinante pomeriggio da homeless. Poi tutto si risolve e la brutta avventura rende più forti. Ancora l’ironia è il tono dominante dell’ultimo racconto del breve spettacolo intitolato “Il signore con il farfallino rosso”, in cui, si gioca sul tema della festa di famiglia, dei disagi, delle falsità e della nostalgia di chi al gruppo famigliare non appartiene più.

TRA FINZIONE E REALTA’ – Tutti i testi della raccolta “ Relatos reales” sono usciti tra il 1997 e il 1999 sul Paìs, nel periodo in cui Cercas ha collaborato al quotidiano spagnolo in totale libertà, partendo da spunti di cronaca, da storie vissute, da frammenti di verità: la scrittura è il motore dell’azione e anche se il tono sembra essere quello del disincanto e dell’intrattenimento, l’operazione è più complessa e vuole  ambire a cambiare la percezione che il lettore ha della realtà,  scandagliando  il punto in cui verità e finzione si incrociano, punto nodale della ricerca della scrittura dello scrittore spagnolo che dice: “La finzione pura non esiste, da sempre, da Omero, la finzione è una mescolanza di finzione e realtà”.

Alessandra Pavan

 

13 marzo 2013

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