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La tecnologia al servizio dell’arte, a Firenze inaugura Nemech

Applicare le più moderne tecnologie digitali al nostro patrimonio artistico? Da oggi si può. A Firenze è nato Nemech, un Centro di competenza sui beni culturali che sviluppa progetti di ricerca e soluzioni innovative attraverso il collegamento ai Centri di Ricerca, agli ...

Inaugura oggi nell’ex carcere femminile Le Murate a Firenze il primo centro italiano specializzato nel mettere al servizio dell’arte e della cultura le più aggiornate tecnologie digitali. Il suo nome è Nemech (New Media for Cultural Heritage), ed è stato istituito presso l’Università di Firenze nell’ambito del piano per il potenziamento del sistema di trasferimento tecnologico regionale.

 

MILANO – Applicare le più moderne tecnologie digitali al nostro patrimonio artistico? Da oggi si può. A Firenze è nato Nemech, un Centro di competenza sui beni culturali che sviluppa progetti di ricerca e soluzioni innovative attraverso il collegamento ai Centri di Ricerca, agli Enti e alle Istituzioni e favorisce il trasferimento del know-how della ricerca dei laboratori universitari nei luoghi dove i beni culturali sono esposti e fruiti. I suoi obiettivi: lo studio e l’applicazione delle tecnologie multimediali per la valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici nel territorio toscano e nazionale attraverso la sperimentazione di nuove modalità di fruizione, promozione e qualificazione dell’offerta culturale e delle attività ad essa collegate.

 

INTELLIGENZA VIRTUALE AL SERVIZIO DEI VISITATORI – “Progettiamo librerie digitali con suggerimento di contenuti, la stampa 3D per la diffusione di riproduzioni artistiche, l’impiego di sensori per il controllo dello stato del bene culturale e la rilevazione di presenze, l’impiego di droni e sistemi di visione per l’osservazione di ambienti e luoghi, l’elaborazione intelligente di informazione come l’osservazione dei comportamenti dei visitatori e la rilevazione dei loro interessi principali, le nuove modalità di fruizione dei contenuti attraverso la realtà aumentata, i dispositivi mobili e indossabili, i display interattivi e le modalità di interazione naturale. Oltre a pareti e superfici interattive, display olografici, reti sociali e lo scambio di informazione tra soggetti affini. E poi ovviamente cloud computing e connettività diffusa” spiega il fondatore, Alberto Del Bimbo, illustrando lo sterminato programma che mira a favorire e facilitare il dialogo tra arte, cultura e contemporaneità.

 
UNA SCUOLA PER I FUTURI PROFESSIONISTI – Del progetto fa parte anche l’apertura di una scuola (da settembre) rivolta alla formazione di professionisti specializzati in tecnologie applicate agli ambiti culturali, artistici e della comunicazione con moduli di alta qualità a basso costo affidati a docenti ricercatori dei Dipartimenti di area Umanistica e Tecnologica dell’Università di Firenze e delle più prestigiose Università Europee e del mondo.

 
22 luglio 2015

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