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Enel diventa socio fondatore del museo MaXXI

L’Enel aderisce alla Fondazione del MaXXI trasformandosi nel primo soggetto privato ad accedere come socio fondatore nell'organismo finora tutto pubblico. Previsto anche un piano per rendere sostenibile il museo.

MILANO – In un periodo in cui si fa sempre più caldo il dibattito tra chi è a favore dell’intervento di privati per la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico e chi invece difende l’autonomia delle istituzioni pubbliche, arriva una notizia di una novità assoluta. Il colosso energetico Enel è il primo privato a diventare socio fondatore del museo MaXXI di Roma.

ACCESSI GRATUITI – Oltre ai vantaggi in termini di sostenibilità, tra i primi benefici dell’alleanza c’è che a partire da domani 10 ottobre la Collezione permanente del MaXXI offrirà accesso gratuito a tutti dal martedì al venerdì’, compreso il sabato inaugurale. Lo scotto della nuova partnership sarà invece a carico del MACRO che come annunciato da ENEL non godrà più del sostegno della società.

PARTNERSHIP INNOVATIVA E SOSTENIBILE – “È una giornata importante – esordisce Giovanna Melandri, presidente della Fondazione – che segna una svolta per il MAXXI. Quella fra noi ed ENEL è una partnership fondata sulla spinta innovativa che contraddistingue le nostre realtà; saremo uno spazio pubblico ma sostenibile. ENEL ci permetterà di arricchire l’offerta culturale e ci affiancherà anche in un progetto di efficentamento energetico che consentirà un abbattimento dei costi di oltre il 40%, grazie all’installazione di sorgenti luminose LED ad alta efficienza di ultima generazione che ottimizzeranno sia i costi energetici sia i costi connessi alle attività manutentive”.

INVESTIRE IN CULTURA – Il ministro Franceschini ha dichiarato “Siamo nella giusta direzione per il superamento della barriera ideologica che ha diviso pubblico e privato per tutti questi anni e che ha costretto l’Italia a un forte ritardo nell’investimento delle imprese in cultura rispetto agli altri Paesi” Vorrei che questo fosse un esempio – ha continuato il ministro dei Beni culturali – per tutte le grandi imprese italiane, che da anni dicono di aspettare un incentivo fiscale importante. Da più di un anno abbiamo l’Art bonus e, dunque, ora mi attendo che un pezzo del bilancio sociale delle imprese diventi investimento in cultura di Antonello Cherchi”

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