Versicoli quasi ecologici di Giorgio Caproni ci incita a non perdere piรน tempo nella difesa della nostra amata Terra.
Il 5 giugno ricorre la Giornata Mondiale dell’Ambiente e la poesia di Giorgio Caproni rappresenta una lunga e accorata invocazione agli uomini affincheฬ si ricordino che anche loro sono parte della natura, e non possono farle violenza senza colpire se stessi.
Credendo di sfruttare le risorse dellโambiente, di appropriarsi impunemente di cioฬ che serve loro, gli uomini non si accorgono di impoverirsi, distruggendo le basi della propria stessa vita.
La poesia Versicoli quasi ecologici di Giorgio Caproni fu scritta nel 1972 e fa parte della raccolta Res amissa, pubblicata postuma nel 1991.
Res amissa rappresenta lโestrema espressione del rapporto del poeta con la propria creazione, la poesia, e con il mondo in cui la poesia stessa deve vivere.
Res amissa eฬ unโespressione latina che letteralmente significa โcosa perdutaโ. Essa indica di volta in volta la nostra identitaฬ, il luogo che siamo chiamati a occupare nel mondo, la dimensione del sacro, la grazia e, infine, la poesia stessa, incapace di trovare cittadinanza in un mondo privato ormai di umanitaฬ.
Ma, leggiamo i versi della poesia di Giorgio Caproni per comprenderne il significato.
Versicoli quasi ecologici di Giorgio Caproni
Non uccidete il mare,
la libellula, il vento.
Non soffocate il lamento
(il canto!) del lamantino.
Il galagone, il pino:
anche di questo รจ fatto
lโuomo.E chi per profitto vile
fulmina un pesce, un fiume,
non fatelo cavaliere
del lavoro.Lโamore
finisce dove finisce lโerba
e lโacqua muore. Dove
sparendo la foresta
e lโaria verde, chi resta
sospira nel sempre piรน vasto
paese guasto: Come
potrebbe tornare a essere bella,
scomparso lโuomo, la terra.
Versicoli quasi ecologici il significato del testo
“Versicoli quasi ecologici” si configura cosiฬ come un estremo lamento sulla condizione dellโuomo moderno, in una societaฬ che non sembra piuฬ adatta allโindividuo.
I versi oscillano tra la prosa lirica e il verso breve, in uno sforzo doloroso di dare forma a un senso che non puoฬ essere tradotto in parole percheฬ, semplicemente, eฬ anchโesso una โcosa perdutaโ.
Giorgio Caproni attraverso i suoi “Versicoli quasi ecologici” ammonisce gli uomini invitandoli a non devastare lโambiente e a non esaltare chi per profitto non rispetta flora e fauna.
Il peggio infatti verrร anche qualora venissero a mancare la flora e fauna, elementi assoluti per la biodiversitร naturale l’anello magico che รจ alla base della vita di tutte le specie presenti sulla Terra.
Nella poesia Caproni ammonisce gli uomini e allo stesso tempo sottolinea che la natura troverebbe il massimo splendore qualora l’uomo si estinguesse.
Come
potrebbe tornare a essere bella,
scomparso lโuomo, la terra
In questa frase c’รจ l’essenza del potere distruttivo degli uomini riguardo a tutte le altre altre specie viventi. L’uomo sembra essere l’elemento debole della catena naturale, soprattutto nel rapporto con la biodiversitร .
Le parole di Caproni contenute nella poesia sono unโaperta denuncia alle azioni dellโuomo che rovinano sempre di piรน il nostro paesaggio naturale solamente per egoismo e lucro.
Per noi che siamo ottimisti l’uomo deve far parte del sistema e dare la propria parte. Certo รจ molto difficile, ma se si comprende che stiamo mettendo a rischio la nostra vita e quella delle future generazioni (i nostri figli) forse qualche stimolo ad impegnarci di piรน piuรฒ sicuramente prendere forma e convinzione.
Eโ giusto il progresso, รจ giusto cercare di vivere meglio e arrivare ad avere un certo benessere, ma ciรฒ deve essere fatto nel rispetto dellโambiente che ci circonda.
Dobbiamo rispettare tutto ciรฒ che fa parte del mondo naturale secondo quanto dice Caproni: dai pesci ai pini, dal lamantino al galagone. Ma ciรฒ รจ un atteggiamento presuntuoso e irresponsabile, in quanto porterร anche alla fine della specie umana.