Wisława Szymborska offre sempre prospettive insolite attraverso cui guardare al quotidiano e alla vita che ci circonda. In “Un amore felice“, la celebre e amata poetessa polacca ci porta alla scoperta del sentimento che muove il mondo e il nostro agire con una visione originale e alienante. Scopriamola insieme.
“Un amore felice” di Wisława Szymborska
Un amore felice. È normale?
È serio? È utile?
Che se ne fa il mondo di due esseri
che non vedono il mondo?Innalzati l’uno verso l’altro senza alcun merito,
i primi qualunque tra un milione, ma convinti
che doveva andare così – in premio di che? Di nulla;
la luce giunge da nessun luogo –
perché proprio su questi, e non su altri?
Ciò offende la giustizia? Sì.
Ciò infrange i principi accumulati con cura?
Butta giù la morale dal piedistallo? Sì, infrange e butta giù.Guardate i due felici:
se almeno dissimulassero un po’,
si fingessero depressi, confortando così gli amici!
Sentite come ridono – è un insulto.
In che lingua parlano – comprensibile all’apparenza.
E tutte quelle loro cerimonie, smancerie,
quei bizzarri doveri reciproci che s’inventano –
sembra un complotto contro l’umanità!È difficile immaginare dove si finirebbe
se il loro esempio fosse imitabile.
Su cosa potrebbero contare religioni, poesie,
di che ci si ricorderebbe, a che si rinuncerebbe,
chi vorrebbe restare più nel cerchio?Un amore felice. Ma è necessario?
Il tatto e la ragione impongono di tacerne
come d’uno scandalo nelle alte sfere della Vita.
Magnifici pargoli nascono senza il suo aiuto.
Mai e poi mai riuscirebbe a popolare la terra,
capita, in fondo, di rado.Chi non conosce l’amore felice
dica pure che in nessun luogo esiste l’amore felice.Con tale fede gli sarà più lieve vivere e morire.
Il significato di questa poesia
Dove leggere “Un amore felice”
Come tutte le poesie di Wisława Szymborska, “Un amore felice” si può leggere in traduzione italiana grazie al volume edito da Adelphi intitolato “La gioia di scrivere“, che raccoglie l’opera omnia dell’autrice polacca con testo originale a fronte e con una traduzione curata da Laura Rescio.
In particolare, il componimento che abbiamo appena letto è tratto dalla raccolta “Ogni caso“, venuta alla luce nel 1972 con il titolo originale “Wszelki wypadek”.
Una prospettiva insolita
Quante poesie sono state scritte sull’amore? Quante ne ha scritte la stessa Wisława Szymborska? Eppure, questa non somiglia a nessun’altra. Già dal primo verso di questo componimento che ha quasi un aspetto prosastico ci accorgiamo di una stranezza: l’amore è raccontato da una prospettiva esterna, da un io lirico che non coglie il senso del legame che unisce i due innamorati. Così, “Un amore felice” inizia con una serie di domande che sembrano retoriche: “è normale? Ha senso? È utile?”, per poi sconfinare nell’ancora più forte “Che se ne fa il mondo di due esseri che non vedono il mondo?”.
Le domande, che sembrano poste da uno sguardo infastidito, continuano, avvicendandosi di strofa in strofa, come a voler sottolineare l’insensatezza e la “banalità” di questi due esseri felici che non si preoccupano di dissimulare la propria felicità, che si guardano come se null’altro esistesse al mondo, e che parlano in una lingua incomprensibile.
Il senso di “Un amore felice” si schiude alla fine
Mentre leggiamo, anche noi ci interroghiamo su quanto esposto nel componimento. Possibile che una voce sensibile ed emozionante come quella di Wisława Szymborska abbia concepito una poesia tanto infastidita nei confronti del amore?
La risposta arriva quando, ormai increduli e dubbiosi, perveniamo alle ultime righe della poesia: sono due versi e uno isolato, finale, a scacciare ogni dubbio. Recitano: “chi non conosce l’amore felice dica pure che in nessun luogo esiste l’amore felice”. Perché? “Con tale fede gli sarà più lieve vivere e morire”.
La voce sprezzante, infastidita, di chi guarda agli innamorati come a due persone prive di senso è la voce di chi non conosce l’amore, di chi non lo concepisce perché non lo ha sperimentato o non lo può sperimentare. Perché, la poetessa ci ricorda, non è semplice vivere e sapere che un giorno moriremo senza aver vissuto “un amore felice”.