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“Tu ci sei”, la poesia dedicata alle vittime del Covid

"Tu ci sei": la toccante poesia dedicata alle vittime del Covid. Lo scrittore Ernesto Olivero ha celebrato i defunti della sua città Bergamo.

Oggi, 18 Marzo 2021, è la giornata dedicata alla memoria delle vittime Covid. Una giornata necessaria per ricordare questo anno complesso, che nessuno di noi si aspettava di affrontare. Nell’ultimo sono stati confermati ben 120.164.106 di positivi nel mondo, con 3.067.486 in Italia. I morti sono stati, fino ad oggi, 99.785 nel nostro paese. Numeri che fanno rabbrividire, che ci fanno tornare nei periodi di Guerra. Ricordiamo la poesia di Ernesto Olivero, che ha visto scolpire i suoi versi sulla lapide commemorativa delle vittime di Covid,  onorata da Mattarella. 

Una presenza d’amore per combattere il Covid 

Tu ci sei. Inizia così la commovente poesia di Ernesto Olivero dedicata ai defunti di covid a Bergamo. Una poesia per la propria città che si estende al mondo intero.
Perchè la condizione che purtroppo ha accomunato le vittime del covid è la solitudine. Una solitudine causata dall’isolamento forzato, dall’impossibilità di stare a contatto con i propri familiari. Una solitudine che fa iniziare la poesia di Oliviero con la frase “tu ci sei”. 
Viene disegnata una presenza, un amore che scorre “sul vetro della rianimazione, nel disegno di un nipote”. Una presenza che accoglie le vittime, le fa sentire protette dallo stesso Covid. Ernesto Oliviero immagina una possibilità di consolazione, di conforto. Cerca di rassicurare il cuore di chi rimane sulla terra e piange la morte in solitudine di chi ama.

Tu ci sei e sei il respiro/ di quanti in questi giorni/ non hanno più respiro, scrive. 
Questa poesia combatte con le parole quella paura si isolamento, accarezza le spine della morte con la speranza verso una fede, che sia spirituale o la fede per la medicina. Ma ci ricorda che abbiamo bisogno di credere in qualcosa per saper guardare, dopo questo inferno causato dal covid, verso un futuro più forte.

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Tu ci sei, la poesia 

Tu ci sei.
Sono convinto che tu ci sei
accanto alle persone che muoiono sole,
sole, con a volte incollato
sul vetro della rianimazione
il disegno di un nipote,
un cuore, un bacetto, un saluto.
Tu ci sei, vicino a ognuno di loro,
tu ci sei, dalla loro parte mentre lottano,
tu ci sei e raccogli l’ultimo respiro,
la resa d’amore a te.

Tu ci sei, muori con loro per portarli lassù
dove con loro sarai in eterno, per sempre.
Tu ci sei,
amico di ogni amico che muore
a Bergamo, in Lombardia, in ogni parte
del nostro tormentato paese.
Tu ci sei e sei tu che li consoli,
che li abbracci, che tieni loro la mano,
che trasformi in fiducia serena la loro paura.
Tu ci sei, perché non abbandoni nessuno,
tu che sei stato abbandonato da tutti.

Tu ci sei, perché la tua paura,
la tua sofferenza, l’ingiustizia della tua morte,
ha pagato per ciascuno di noi.
Tu ci sei e sei il respiro
di quanti in questi giorni
non hanno più respiro.
Tu ci sei, sei lì, per farli respirare
per sempre.
Sembra una speranza,
ma è di più di una speranza:
è la certezza del tuo amore
senza limiti. 

 

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