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“Sul terrazzo” (2024), la poesia di Mariangela Gualtieri sul mistero della vita

“Sul terrazzo” è una delle poesie che compongono la nuova raccolta di Mariangela Gualtieri, “Ruvido umano”.

Cosa c’è oltre a noi? Cosa ci sarà dopo? Noi “sappiamo e non sappiamo”: questo rimanere in bilico fra mondi visibili e invisibili ci fa immaginare e sognare, ci ispira, a volte ci infonde fiducia nel destino – o in qualcosa di più alto e trascendente che muove le fila di un misterioso ordito -, altre ci spaventa.

Sul terrazzo” è un etereo componimento con cui Mariangela Gualtieri riprende il topos della malinconia tanto frequentato nella poesia classica e lo intreccia con il tema metafisico. Scopriamolo insieme.

“Sul terrazzo” di Mariangela Gualtieri

Sul terrazzo
passano ombre veloci
di volatili.

Ombre più slargate
sull’albero davanti
rapide, spalancate.
Il mondo oltre il mondo
con un appena seduce.
Dubbioso testimone
siamo. Sappiamo e non sappiamo.

Eppure non si placa, non
si tace, la sempre nostalgia
di non sai cosa.
Sussurra piano
e noi crediamo e non –
a quel suo niente di voce.

Il significato di questa poesia

Dove leggere “Sul terrazzo”. L’ultima raccolta di Mariangela Gualtieri

“Sul terrazzo” è uno dei componimenti racchiusi all’interno dell’ultima raccolta poetica di Mariangela Gualtieri. Si intitola “Ruvido umano” ed è l’insieme di sei sezioni (Ruvido umano, Selvatico sacro, Felice te, Nove marzo 2020 e dintorni, Sermone al mio celeste pollaio e Inno) in cui la poetessa di Cesena racconta di umanità, fragilità, tempo, morte, dolore, sacralità, natura e amore attraverso il consueto, emozionante linguaggio che l’ha resa una delle voci poetiche più apprezzate del panorama contemporaneo.

Ruvido umano”, uscita nell’aprile del 2024, è una raccolta in cui emergono soprattutto l’amore per la natura e per gli esseri più indifesi che la abitano, ma anche una certa, misteriosa sacralità che si svela attraverso gli animali e i vegetali, unita a un’intensa riflessione sul tempo e le apparenze.

“Sul terrazzo”, che fa parte della terza sezione del libriccino di poesie, Felice te, ingloba alcuni dei temi più potenti di questa raccolta.

Sappiamo e non sappiamo”

Composta da sedici versi di metro diverso e non collegati fra loro da rime, “Sul terrazzo” è una poesia che trasmette una malinconia eterea. Ci immaginiamo anche noi, leggendo, di stare seduti in contemplazione su un terrazzo, in una giornata limpida attraversata dalle ombre degli uccelli che transitano sui cieli delle nostre città.

“Il mondo oltre il mondo con un appena seduce”: basta poco, per venire sedotti dall’oltre, per cominciare a domandarsi “cosa ci facciamo qui?”, “cosa c’è oltre a noi?”, “c’è qualcosa di più nobile, incomprensibile e alto nel cielo, nel sole, negli astri che ammiriamo a debita distanza?”.

Il mondo e le creature che silenziosamente lo abitano nascondono, per Mariangela Gualtieri, il mistero delle cose, l’inafferrabile che sempre abbiamo cercato dacché esistiamo. Osservando le ombre su in cielo, proviamo quasi nostalgia.

È il dolore del ritorno a qualcosa che nemmeno conosciamo, che “sappiamo e non sappiamo”, che ci sussurra piano, attraverso il linguaggio delle fiere e della natura, e che non cessa di mantenere intatto il suo segreto, inafferrabile.

Mariangela Gualtieri

Mariangela Gualtieri (Cesena, 1951) è una poetessa e scrittrice italiana.

Laureata in architettura allo IUAV di Venezia, ha scoperto la vocazione poetica dopo il 1983, dopo aver fondato, insieme al regista e amico Cesare Ronconi, l’innovativa compagnia Teatro Valdoca.

L’opera di Mariangela Gualtieri spesso accentua l’inadeguatezza della parola alla comunicazione umana (“per il linguaggio che può simulare la sapienza”) ed il bisogno di ricerca di semplicità nel codice linguistico per poter narrare la bellezza del mondo.

Le sue poesie sono intrise, infatti, di bellezza, di delicata armonia, di gratitudine nei confronti del mondo e delle lettere.

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