Senza di te di Hermann Hesse è una poesia d’amore di grande sensibilità che mette al centro il tema della mancanza, della lontananza, della solitudine che si vive nel momento in cui ci si separa dalla persona amata. Lo scrittore tedesco come sembra riesce a donare un magico momento esistenziale in cui le emozioni prendono vita e diventano condivise.
Capita a moltissime persone di vivere questi attimi devastanti, in cui il cuore batte in modo accelerato e i sogni diventano gli spazi in cui è possibile mitigare la sofferenza dell’abbandono.
Senza di te fu scritta nel 1913 e fa parte della raccolta di poesie Die Gedichte di Hermann Hesse e pubblicata per l prima volta da Fretz & Wasmuth, a Zurigo nel 1942. La poesia che proponiamo si può trovare nel libro Poesie d’amore di Hermann Hesse, curato da Volker Michels, con la traduzione in italiano di Anna Ruchat, pubblicato da Mondadori nel 2020.
Leggiamo questa stupenda poesia di Hermann Hesse per apprezzarne il significato.
Senza di te di Hermann Hesse
Il mio cuscino chiama per la notte
vuoto come una pietra tombale;
mai avrei immaginato che fosse così amaro
esser solo
e non adagiato tra i tuoi capelli.Me ne sto solitario nella casa silenziosa
le luci sono spente
e pian piano allungo le mie mani
per prendere le tue
e protendo piano la mia bocca fervente
verso di te e di baci mi stanco e mi ferisco –
e all’improvviso sono sveglio
e intorno a me tace la notte fredda
dietro la finestra risplende chiara una stella –
oh, dove sono i tuoi capelli biondi
dov’è la tua bocca dolce?Ora bevo il dolore nel piacere
e il veleno in ogni vino;
mai avrei immaginato che fosse così amaro
essere solo
solo e senza di te!(1913)
La sofferenza che provoca la mancanza della persona amata
In Senza di te Hermann Hesse affronta, con il suo solito stile raffinato, il tema dell’assenza delle persone che si amano, che è diverso dall’essere soli o vivere in solitudine, perché emerge una privazione non voluta, desiderata. La solitudine può essere una scelta di vita, la mancanza delle persone che si amano o che si vogliono bene è dettata da condizione che non dipendono da un principio di volontà. In ciò emerge la sofferenza, lo struggimento, la rabbia in alcuni casi.
Senza di te si apre con un’immagine di sofferenza che nojn lascia spazi all’interpretazione.
Il mio cuscino chiama per la notte
vuoto come una pietra tombale;
mai avrei immaginato che fosse così amaro
esser solo
e non adagiato tra i tuoi capelli.
Il luogo per definizione dell’intimità, ovvero il letto, per la mancanza della persona amata di è trasformato in un sepolcro. Non c’è pace, non c’è più calore. È l’esperienza dell’assenza fisica che genera l’angoscia mentale. E ciò che manca non è solo una persona, ma l’appartenenza. È chiara l’amarezza che emerge con evidenza fin dai primi versi.
Il sogno della persona amata che diventa una ferita aperta
Tutto inizia nel buio, nel silenzio. L’ambientazione è domestica ma desolata, quasi spettrale. Non è solo la casa a essere vuota: è la vita interiore a essere spenta, priva della luce che dava senso alle cose.
Me ne sto solitario nella casa silenziosa
le luci sono spente
Inizia la ricerca di qualcosa che manca, il semplice tocco delle mani dell’amata da stringere per vivere un’emozionante connessione.
e pian piano allungo le mie mani
per prendere le tue
Il gesto è dolce, carico di attesa. La lentezza con cui si muovono le mani è tipico di chi nutre una speranza che non può essere realizzata. Hermann Hesse intende esprimere la malinconia, di chi sa che ciò che desidera probabilmente non ci sarà.
e protendo piano la mia bocca fervente
verso di te e di baci mi stanco e mi ferisco –
L’immagine che ci dona Hermann Hesse diventa di forte impatto, di una bellezza poetica assoluta. Il bacio desiderato e non trovato diventa ferita, non perché è stato negato, ma per l’assenza della persona amata. L’amore che non trova risposta si trasforma in atroce sofferenza.
Il risveglio e il gelo che provoca l’assenza
Il sogno ricorre spesso nelle poesie, è una figura poetica per definizione. Anche in Senza di te il sogno diventa protagonista e diventa l’unico luogo dove l’altro può esistere ancora. Ma il ritorno alla realtà è brutale: il silenzio non è più “domestico”, ma esistenziale. La notte è “fredda”, nemica.
e all’improvviso sono sveglio
e intorno a me tace la notte fredda
L’unico elemento che offre luce è assimilata ad una “stella”
dietro la finestra risplende chiara una stella –
oh, dove sono i tuoi capelli biondi
dov’è la tua bocca dolce?
E sorge spontanea la domanda dell’autore che appare sospesa nel vuoto, una preghiera che non trova risposta. Non c’è rabbia, solo disorientamento. È come se il poeta fosse un bambino smarrito che chiama la madre nella notte.
Il dolore nel piacere, il veleno nel vino
la poesia si conclude con due immagini perfette, dal sapore quasi dantesco o nietzschiano: la vita continua a offrirci piaceri – vino, esperienze, incontri – ma quando si è feriti dall’assenza, anche le cose più dolci diventano tossiche.
Ora bevo il dolore nel piacere
e il veleno in ogni vino;
mai avrei immaginato che fosse così amaro
essere solo
solo e senza di te!
Il vino, simbolo classico di ebbrezza amorosa e gioia conviviale, si trasforma in veleno. Il momento dell’allegria finisce per trasformarsi ancora più in sofferenza. Non c’è via d’uscita il ricordo della persona amata provoca un dolore che non può avere nessuna via d’uscita. Il senso di abbandono emerge con la massima evidenza.
Il solo dell’ultimo verso viene ripetuto per ben due volte. Sembra un’eco che ribadisce la solitudine imposta. Non basta una parola per dire quanto si senta vuoto. È una solitudine assoluta: fisica, emotiva, spirituale. Non è semplicemente “senza compagnia”, è “senza di te”: la persona che dava senso a tutto il resto.
Senza di te non è solo una poesia d’amore, è una mappa del dolore che vivono tutti coloro costretti alla mancanza. Parla al cuore di chi ha vissuto un addio, di chi ha sognato qualcuno che non c’era più, di chi ha toccato con mano l’assenza mentre attorno il mondo continuava a girare.