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“Le rose di Natale”, il canto di speranza di Louis Aragon

Quarant'anni fa scompariva lo scrittore e poeta francese Louis Aragon. Lo ricordiamo attraverso "Le rose di Natale", un componimento impegnato che parla di desideri e speranza.

Il 24 dicembre del 1982 ci lasciava Louis Aragon, poeta e scrittore francese noto per essere fra i fondatori del movimento Surrealista e membro dell’Académie Goncourt. Lo ricordiamo leggendo una delle sue poesie più celebri, “Le rose di Natale”, un componimento che è stato pubblicato in clandestinità per via del contenuto politicamente impegnato e che racconta la rinascita della speranza, seppur timida, dopo il periodo della guerra.

Le rose di Natale di Louis Aragon

Quando eravamo il bicchiere rovesciato
Un ciliegio sfiorito nei turbini bigi
Il pane spezzato la terra sotto l’erpice
O gli annegati che traversano Parigi

Quando eravamo fieno giallo pestato
Il grano saccheggiato e l’imposta battente
Il canto che smuore la folla piangente
Quando eravamo il cavallo stramazzato

Quando privi in Patria di cittadinanza
Andavamo raminghi senza domani
Quando tendevamo a spettri di speranza
La vergognosa nudità delle mani

Allora allora quelli che scesero in strada
Foss’anche un momento per subito cadere
Furono in pieno inverno le nostre primavere
Il loro sguardo fu il lampo di una spada

Natale Natale quelle aurore furtive
Restituirono a voi uomini di poca fede
Il grande amore per cui si muore e si vive
Il domani che di ieri si fa erede

Oserete ciò che il loro dicembre osa
Mie belle primavere di scampato pericolo
Ricordate l’intenso profumo di rosa
Quando la stella ai pastori fu veicolo

In pieno sole scorderete la stella
Scorderete come finì quella notte
Quando il vento tenderà le scotte
Scorderete la morte d’Ifigenia bella

Piange la porpora sulle ciglia delle prataiole
O se s’imperlano d’un sudor di sangue
Scorderete la scure sempre in cerca di gole
Le vedrete con occhio che assente langue

Non può a lungo tacere il sangue versato
Scorderete donde venne il raccolto
E l’uva delle labbra sul terreno sconvolto
E il gusto amaro che il vino ne ha serbato

Les roses de Noël di Louis Aragon

Quand nous étions le verre qu’on renverse
Dans l’averse un cerisier défleuri
Le pain rompu la terre sous la herse
Ou les noyés qui traversent Paris

Quand nous étions l’herbe jaune qu’on foule
Le blé qu’on pille et le volet qui bat
Le chant tari le sanglot dans la foule
Quand nous étions le cheval qui tombe

Quand nous étions des étrangers en France
Des mendiants sur nos propres chemins
Quand nous tendions aux spectres d’espérance
La nudité honteuse de nos mains

Alors alors ceux-là qui se levèrent
Fût-ce un instant fût-ce aussitôt frappés
En plein hiver furent nos primevères
Et leur regard eut l’éclair d’une épée

Noël Noël ces aurores furtives
Vous ont rendu hommes de peu de foi
Le grand amour qui vaut qu’on meure et vive
A l’avenir qui rénove autrefois

Oserez-vous ce que leur Décembre ose
Mes beaux printemps d’au delà du danger
Rappelez-vous ce lourd parfum des roses
Quand luit l’étoile au dessus des bergers

Au grand soleil oublierez-vous l’étoile
Oublierez-vous comment la nuit finit
Lorsque le vent soufflera dans les voiles
Oublierez-vous la mort d’Iphigénie

Pleure la pourpre aux ailes des pâquerettes
Ou s’il y perle une sueur de sang
Oublierez-vous la hache toujours prête
Les verrez-vous avec des yeux absents

Le sang versé ne peut longtemps se taire
Oublierez vous d’où la récolte vient
Et le raisin des lèvres sur la terre
Et le goût noir qu’en a gardé le vin

Louis Aragon

Nato a Neuilly-sur-Seine nel 1897, Louis Aragon è stato romanziere, poeta, giornalista e saggista. Ha vissuto a Parigi, dove ha incontrato André Breton e Philippe Soupault. Con loro, Louis Aragon si è riconosciuto nel movimento Dada a partire dal 1919.

La produzione letteraria di Aragon si contraddistingue per la sperimentazione nei contenuti e nelle forme, tanto nella prosa quanto nella poesia. I suoi romanzi sono un crogiolo di innovazioni e spunti provenienti dal realismo, dal surrealismo e dalla corrente del Nouveau Roman. I temi ricorrenti nelle opere di Louis Aragon sono la guerra, il ricordo, l’amore per la cara moglie Elsa Triolet, e il rapporto burrascoso con il padre, che non lo ha mai riconosciuto perché figlio illegittimo.

Giornalista e militante politico legato al Partito Comunista, Aragon ha scritto innumerevoli interventi in riviste del calibro di “Humanité”, “Commune” e “Les Lettres Françaises”. Louis Aragon è morto a Parigi nel 1982.

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