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“Molteplicità” (2020), l’inno di Gioconda Belli alle sfaccettature del mondo femminile

Con “Molteplicità”, la poetessa nicaraguense Gioconda Belli celebra la femminilità in tutte le sue complesse sfumature.

Siamo un groviglio di pensieri, non detti, possibilità, sogni e realtà. Siamo tanti in un solo corpo. Nella sua poesia, intitolata “Molteplicità”, la poetessa nicaraguense Gioconda Belli esplora la sfaccettata natura dell’universo femminile. Scopriamola insieme.

“Molteplicità” di Gioconda Belli

da qualche parte della mia immaginazione
sono una donna bella,
una pantera, una leonessa,
mi sciolgo i capelli
e saltano dai rami gli uccelli impauriti
apro il mio petto
cammino per boschi folti
e i cavalli e le iene
si allontanano al mio passaggio.
Sono una maga
metto tronchi a bruciare
e le loro resine aromatiche
fanno sorgere fantasmi;
mi circondano i sogni
le antiche streghe
e il mio potere è indicibile
e immenso.

Da un’altra parte della mia immaginazione
sono la più piccola delle figlie del negoziante
malinconica, silenziosa, prescindibile
una donna che nessuno guarda
e nessuno nomina.
Non c’è
nel raggio di alcune miglia
nessun uomo che mi desideri
sono la docile figlia dei miei genitori
una soave presenza scialba
e quasi invisibile.

Dov’è
in mezzo a quelle chimere
colei che è?
Non il miraggio
di questa o di quella
ma la donna che sono
quella che desidera e arde
e spegne e brucia
quella che scrive
silenziosamente a mezzanotte
quella che piange sulle pagine
la poeta
che doma le parole
senza sapere perché
quella che sale
fino alla mia bocca
e dice la verità
quella che vive
e passeggia nei giorni
essendo
semplicemente
la donna
che è.

Il significato di questa poesia

Dove leggere “Molteplicità”

“Molteplicità” è tratta da una raccolta recente di Gioconda Belli. È un libriccino di circa duecento pagine, in cui l’autrice si mette a nudo in maniera autentica, riflettendo in totale libertà e sincerità. La raccolta si intitola “Il pesce rosso che ci nuota nel petto”, è uscito nel 2020 ed è stato tradotto nel 2022 da Emilio Coco per Molesini Editore.

La poesia fa parte della sezione “La creatura senza pene”, interamente dedicata al tema del femminile e della libertà.

Una dichiarazione di esistenza

Quante personalità esistono dentro ciascuno di noi? Gioconda Belli declina il tema della molteplicità nel mondo femminile, per raccontare le anime che abitano il suo “io”. Sono donne sognate, donne forti, donne fragili… Sono sfumature di uno stesso corpo, che prende forma e sostanza nella scrittura poetica.

“Molteplicità”, che si articola in tre strofe, gioca infatti su tre tipologie di donna: due sono partorite dall’immaginazione dell’io lirico. La prima è una donna-leonessa, forte e coraggiosa, al cui cospetto la natura si inchina. La seconda è una donna spaventata e fragile, che vive nascosta, priva di ambizione e di potere.

Soltanto alla fine del componimento, nella strofa conclusiva, appare “colei che è”, in mezzo alle “chimere”, il risultato di questo universo variegato in cui mescolano sogno e realtà: è la mano che scrive questi versi, una donna reale, non immaginata.

Con la sua poesia, Gioconda Belli dichiara di esistere, al di là di qualunque imposizione sociale. Lei è al mondo. E noi la sentiamo, potente nel suo “parlare poetico”.

Gioconda Belli

Poetessa e attivista nicaraguense, Gioconda Belli è nata a Managua nel 1948. La donna, annoverata fra le più importanti e influenti scrittrici latinoamericane, è da sempre attiva nella vita politica, che si insinua anche all’interno di molti suoi versi.

Dopo essersi dedicata per molti anni esclusivamente alla politica, ha iniziato a comporre poesie negli anni Settanta, per poi raggiungere la fama internazionale con il romanzo “La mujer habitada”, uscito nel 1988 e tradotto in tutto il mondo.

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