“Marzo” (1932) di Giorgio Caproni, il valore della vita che stupisce donando felicità

1 Marzo 2025

Scopri la magia della poesia di Giorgio Caproni che attraverso la metafora della fugace pioggia di marzo celebra la primavera della vita.

"Marzo", la poesia di Giorgio Caproni che racconta la speranza dei nuovi inizi

Marzo di Giorgio Caproni è una poesia che il poeta scrive quando aveva solo vent’annir che celebra la giovinezza, la rinascita, la gioia, l’amore. In pochissimi versi l’autore riesce a condensare un pullulare di emozioni che prendono forma attraverso la totalità dei sensi.

Un mese impregnato di profumi e di speranze, che prelude alla primavera e ai nuovi inizi.sfrutta la metafora del mese portatore di primavera per parlarci di cambiamento, metamorfosi e rinascita.

Marzo fu scritta nel 1932, fa parte ed è la poesia di apertura di Come un’allegoria, la prima raccolta di poesie di Giorgio Caproni pubblicata dall’editore Emiliano degli Orfini, a Genova nel 1936.

Leggiamo questa breve ma intensa poesia di Giorgio Caproni per viverne l’atmosfera e comprenderne il significato.

Marzo di Giorgio Caproni

“Dopo la pioggia la terra
è un frutto appena sbucciato.

Il fiato del fieno bagnato
è più acre – ma ride il sole
bianco sui prati di marzo
a una fanciulla che apre la finestra”.

La magia della vita, che stupisce donando felicità

Marzo è la poesia di Giorgio Caproni che segna il suo esordio poetico e il manifesto di ciò che sarà la sua poesia. È un delicato quadro naturalistico che si conclude con la visione di una “fanciulla” e racconta l’avvento della primavera. La poesia sembra sfruttare l’immagine del mese che annuncia la primavera per raccontare un momento di cambiamento, di metamorfosi.

Nei versi di apertura della poesia, si avverte immediatamente l’atmosfera del mese della pioggia e l’autore paragona la terra ad “un frutto appena sbucciato”, che offre il senso della freschezza e del rinnovamento.

Quella che ci presenta l’autore è la vitalità di un giovane che coglie in quella pioggia che annuncia la primavera l’esplosione dei sensi tipica della più giovane età. Emerge la voglia di gustare, di mangiare quel frutto per poterlo possedere e nutrire l’anima di gioia, di felicità.

Nei versi che aprono la seconda strofa, “Il fiato del fieno bagnato è più acre”, il poeta, evidenzia la percezione del profumo, degli odori che riesce ad emanare quell’aria primaverile. Una sensazione che attraverso l’olfatto coinvolge tutti i sensi, diventando un’esperienza memorabile. La caratterizzazione dell’odore come “acre” evidenzia l’aspetto pungente e allo stesso tempo segna la percezione di qualcosa che è ancora acerbo e quindi tutto da scoprire.

Il poeta livornese contrappone alla fugace pioggia, il sollievo che provoca il sole nell’anima del poeta. “Ma ride il sole bianco sui prati di marzo”, la luminosità del sole offre i suoi raggi all’umidità ancor viva sulla vegetazione. Il sole, descritto come “bianco”, non è ancora caldissimo, come invece sarà in estate, ma riesce in ogni caso a donare comunque un senso di gioia e di leggerezza.

Il poeta conclude la poesia tirando dentro la giovane fidanzata Olga Franzoni, che abitava con la madre nella casa di Caproni a Rovegno, dove egli era maestro della scuola elementare.

“La fanciulla che apre la finestra” è proprio l’amata Olga, per un gioco del destino, morì proprio ai primi di marzo del 1936, l’anno in cui il poeta pubblicò la raccolta Come un’allegoria, di setticemia.

La scena dell’ultimo verso richiama la primavera. Il sole sembra annunciare alla ragazza tutta la gioia possibile. È l’inizio di qualcosa di felice che sta per nascere, è l’apertura alla vita, il desiderio di respirare aria nuova. È un gesto che unisce la natura e l’essere umano in un unico respiro di rinnovamento.

Colpisce che in così pochi versi Giorgio Caproni riesce a condividere una miriade di emozioni, ma soprattutto un nostalgico segno di felicità, di gioia, di vita. Non c’è solo la primavera in Marzo, c’è la giovinezza, c’è l’amore, c’è il desiderio di poter avere di fronte una magica vita. C’è il senso del “Meraviglioso”, la capacità di comprendere che la vita va vissuta con gioia, godendo di ciò che la stessa ha regalato.

Marzo ci fa capire il problema è avere la capacità di rinnovarsi e di cambiare senza problemi la propria vita, cercando il più possibile la felicità. Anche un semplice evento come aprire la finestra diventa un momento per sorprendersi, per rimanere stupiti dalla vita.

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