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“La danzatrice”, la poesia di Khalil Gibran sulla danza

il 29 Aprile è giornata della Danza perciò ricordiamo la poesia intitolata "la danzatrice", scritta da Khalil Gibran, noto scrittore de "il profeta".

Il 29 Aprile è giornata della Danza e per questo motivo vogliamo parlarvi di questa poesia, intitolata “La danzatrice”.
La poesia è scritta da Khalil Gibran, noto scrittore de “Il profeta“, la bellissima raccolta poetica del 1923. Un testo in cui si intrecciano immagini e simboli di ogni religione e filosofia, dove civiltà occidentale e orientale si mescolano, dando vita a una poesia di grande suggestione.. Una poesia particolarmente evocativa, in quanto accosta gli elementi anatomici, equilibrati del corpo della donna, a quelli della natura. Un ode all’arte e al movimento, scritta da uno degli autori più profondi e sensibili di sempre. 

Ballare in armonia con la vita

In questa poesia dedicata alla danza e alla figura di una ballerina, troviamo delle immagini particolarmente evocative. Immagini in grado di esprimere dei significati profondi, unici, universali per ogni luogo ed epoca. La danzatrice che descrive Tagore è proprio una figura in grado di attraversare quasi le linee del tempo e dello spazio. Il modo di quest’ultima e i suoi movimenti, mettono in risalto il corpo e il suo fascino. Il poeta Khalil Gibran, autore de Il profeta, è uno degli autori più sensibili e profondi che conosciamo. Ha sempre avuto la capacità di cogliere i dettagli di ogni cosa, riportandola in versi, parole, poesia.

I versi hanno una musicalità che quasi accompagna l’azione della danzatrice. Le parole diventano una cosa unica con la stessa danza. Gibran ha sempre avuto, comunque, una forte propensione alle diverse espressioni artistiche, compreso il canto. Questo perchè è sempre stato molto affascinato dai diversi linguaggi espressivi che, ogni forma d’arte, crea e propone.   Se l’anima del poeta vola nel suo cuore, l’anima del cantante vibra nella sua gola, l’anima della danzatrice vive in tutto il suo corpo. Ecco l’immagine più forte del componimento: l’anima che si snoda, si propaga attraverso i muscoli e le fibre di una danzatrice. Questo movimento richiama anche il dinamismo della natura stessa

Ella danza la danza delle stelle e quella dell’universo;
poi ella danza la danza dei fiori che vorticano nel vento. 

"Farò della mia anima uno scrigno" di Khalil Gibran, la più bella poesia d'amore

“Farò della mia anima uno scrigno” di Khalil Gibran, la più bella poesia d’amore

Fra le poesie d’amore più belle che siano mai state scritte, il testo di Khalil Gibran sottolinea come amare significhi prima di tutto saper prendersi cura dell’altro, proteggendolo ed ascoltandolo

Gibran racconta anche una storia: la protagonista della poesia è una ballerina alla corte di un principe. Lui, incantato dalle esibizioni della donna, le chiede la provenienza di questa arte. Questa, ignara della risposta razionale e concreta, risponde che alla base di tutto c’è una forte spinta istintiva. Attraverso la danza questo istinto prende forma e succede la magia. Non c’è una provenienza specifica, anatomica o tecnica.  
Gibran, legato anche alla tradizione narrativa e filosofica della sua carriera, parla anche di una condizione esistenziale superiore. Quello che la ballerina fa, dice, trasmette, diventa una metafora della vita stessa.
L’esistenza è un ballo istintivo in armonia con ciò che ci succede intorno. Perciò non ci resta che ballare, anche tra gli ostacoli, le difficoltà e al tempo che scorre. 

 

Poesia sulla Danza di K. Gibran

Per un giorno, la corte del principe invita una danzatrice
accompagnata dai suoi musicisti.

Ella fu presentata alla corte,
poi danza davanti al principe
al suono del liuto, del flauto e della chitarra.

Ella danza la danza delle stelle e quella dell’universo;
poi ella danza la danza dei fiori che vorticano nel vento.
E il principe ne rimane affascinato.

Egli la prega di avvicinarsi.
Ella si dirige allora verso il trono
e s’inchina davanti a lui.
E il principe domanda:

“Bella donna, figlia della grazia e della gioia, da dove viene la tua arte?
Come puoi tu dominare la terra a l’aria nei tuoi passi,
l’acqua e il fuoco nel tuo ritmo?”

La danzatrice s’inchina di nuovo davanti al principe e dice:

“Vostra Altezza, io non saprei rispondervi,
ma so che:

L’Anima del filosofo veglia nella sua testa.
L’anima del poeta vola nel suo cuore.
L’Anima del cantante vibra nella sua gola.
Ma l’anima della danzatrice vive in tutto il suo corpo.”

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