Il Minacciato (El Amenazado) di Jorge Luis Borges è una poesia che offre una rappresentazione lucida e drammatica dell’amore. Non si limita a definirlo, ma ne restituisce un’immagine viva e contraddittoria, che svela la natura complessa del sentimento più universale dell’esistenza.
Per Borges, l’amore non è soltanto meraviglia e luce: può trasformarsi in possesso, in ansia, in incubo. È un sentimento che completa ma, al tempo stesso, minaccia.
Il Minacciato è contenuta nella raccolta El oro de los tigres (L’oro delle tigri ) di Jorge Luis Borges, pubblicata per la prima volta dall’editore argentino Emecé nel 1972.
Una poesia che appartiene a uno dei momenti più intensi della maturità poetica di Borges. In quegli anni, il poeta argentino, ormai quasi cieco, rileggeva la vita e le emozioni con una lucidità disarmante, capace di togliere ogni velo all’illusione romantica.
Anche la musica italiana ha reso omaggio a questi versi: al Festival di Sanremo 2019, Nek presentò Mi farò trovare pronto, una canzone ispirata proprio a Il Minacciato.
Leggiamo questa emozionante poesia di Jorge Luis Borges per scoprirne il significato.
Il Minacciato di Jorge Luis Borges
È l’amore. Dovrò nascondermi o fuggire.
Crescono le mura delle sue carceri, come in un incubo atroce.
La bella maschera è cambiata, ma come sempre è l’unica.
A cosa mi serviranno i miei talismani: l’esercizio delle lettere,
la vaga erudizione, lo studio delle parole che
l’aspro Nord usò per cantare i suoi mari e le sue spade,
la serena amicizia, le gallerie della Biblioteca,
le cose comuni, le abitudini, il giovane amore di mia madre,
l’ombra militare dei miei morti, la notte intemporale, il sapore del sonno?
Stare con te o non stare con te è la misura del mio tempo.
Già la brocca si rompe sulla fontana,
già l’uomo si alza alla voce dell’uccello,
già sono oscure sagome quelli che guardavano dietro le finestre,
ma l’ombra non ha portato la pace.
È, lo so, l’amore: l’ansia e il sollievo di sentire la tua voce,
l’attesa e la memoria, l’orrore di vivere nel tempo successivo.
È l’amore con le sue mitologie, con le sue piccole magie inutili.
C’è un angolo di strada dove non oso passare.
Già gli eserciti mi accerchiano, le orde.
(Questa stanza è irreale: lei non l’ha vista).
Il nome di una donna mi denuncia.
Mi fa male una donna in tutto il corpo.El Amenazado, Jorge Luis Borges
Es el amor. Tendré que ocultarme o huir.
Crecen los muros de su cárcel, como en un sueño atroz.
La hermosa máscara ha cambiado, pero como siempre
es la única. ¿De qué me servirán mis talismanes:
el ejercicio de las letras, la vaga erudición, el aprendizaje
de las palabras que usó el áspero Norte para cantar sus
mares y sus espadas, la serena amistad, las galerías de
la Biblioteca, las cosas comunes, los hábitos, el joven
amor de mi madre, la sombra militar de mis muertos,
la noche intemporal, el sabor del sueño?
Estar contigo o no estar contigo es la medida de mi tiempo.
Ya el cántaro se quiebra sobre la fuente, ya el hombre se
levanta a la voz del ave, ya se han oscurecido los que
miran por las ventanas, pero la sombra no ha traído la paz.
Es, ya lo sé, el amor: la ansiedad y el alivio de oír tu voz,
la espera y la memoria, el horror de vivir en lo sucesivo.
Es el amor con sus mitologías, con sus pequeñas magias inútiles.
Hay una esquina por la que no me atrevo a pasar.
Ya los ejércitos me cercan, las hordas.
(Esta habitación es irreal, ella no la ha visto)
El nombre de una mujer me delata.
Me duele una mujer en todo el cuerpo.
Una poesia sull’amore che diventa prigione dell’anima
Il Minacciato è una poesia di Jorge Louis Borges che mostra la natura struggente di questa sentimento, che non viene mostrato come qualcosa di “idilliaco”, ma come qualcosa di reale, nelle sue parti più oscure e controverse. La poesia spinge a riflettere sulla vita e sulle emozioni. Porta ad interrogarsi sulle pulsioni più istintive, e Borges, in questo caso, parla fuori dai denti di un sentimento tanto amato ma anche tanto temuto.
Tra le poesie più potenti di Jorge Luis Borges, Il Minacciato (El Amenazado) rappresenta una delle riflessioni più profonde e spietate sull’amore.
Già il titolo ribalta l’immagine tradizionale di un sentimento dolce e salvifico: per Borges, l’amore non consola, ma sconvolge. È una forza primordiale, quasi terrificante, che assedia l’individuo, lo spoglia delle sue certezze e lo priva di ogni difesa.
L’amore che si trasforma a minaccia
Il Minacciato mette in scena l’amore come forza che assedia. Fin dall’incipit l’io poetico riconosce la natura ambivalente del sentimento. Non un approdo sicuro ma una minaccia che alza mura e restringe il respiro. L’immagine della prigione comunica l’esperienza di chi si sente catturato da una corrente più grande di sé e incapace di governarla.
La maschera bella che cambia e resta unica suggerisce una verità scomoda. Le storie mutano e cambiano i volti ma la struttura dell’esperienza amorosa rimane identica. Ciò che sembra nuovo ripete un nucleo profondo che ritorna. L’amore è sempre la stessa scena archetipica che veste abiti diversi.
Arriva poi il catalogo dei talismani. La cultura, la biblioteca, l’amicizia quieta, le abitudini, la memoria familiare. Tutto ciò che definisce identità e continuità non basta. La mente erudita non protegge dal sommovimento che l’amore porta con sé. Il sapere non funziona come scudo. La poesia mostra il limite del controllo razionale quando entra in campo la passione.
Con la misura del tempo si consuma la frattura decisiva. Il calendario interiore non segue più orologi e stagioni. Ogni istante prende valore dalla presenza o dall’assenza dell’altro. La vita si ricalibra su una sola coordinata. La relazione diventa metronomo dell’esistenza e la persona amata occupa l’asse del mondo.
Il richiamo all’Ecclesiaste introduce un clima di fine imminente. Oggetti che si spezzano, figure che si oscurano alla finestra, un’ombra che non porta quiete. La citazione biblica non è puro ornamento. Serve a dire che l’esplosione amorosa può somigliare a un tramonto del reale. Finisce un ordine e se ne apre un altro dominato dalla mancanza.
La poesia nomina il paradosso centrale. Ansia e sollievo nell’ascolto della voce. Attesa e memoria come due poli che tirano in direzioni opposte. L’orrore di vivere nel tempo successivo indica la ferita del dopo. L’amore accende il presente e condanna il futuro a un confronto continuo con ciò che non c’è più. La gioia porta già in sé la sua ombra.
Le mitologie e le piccole magie costruiscono una geografia privata. Ogni coppia crea mappe simboliche che rendono sacri luoghi e gesti. Quella stessa geografia può trasformarsi in territorio interdetto. Un angolo di strada diventa impraticabile perché carico di memoria che fa male. La città esterna riflette la città interiore.
Gli eserciti e le orde traducono in immagini il sentimento di accerchiamento. L’assedio non è militare ma psichico. L’amore stringe da ogni lato e l’io si scopre senza difese. La parentesi con la stanza irreale mostra l’effetto sulla percezione. Ciò che non è stato condiviso perde sostanza. Il reale si svuota se non attraversato dallo sguardo dell’amata.
Il finale concentra la verità fisica della passione. Il nome che denuncia espone, rende vulnerabili, toglie pelle. Il dolore che prende tutto il corpo trasforma l’emozione in esperienza somatica. Non soffre solo il pensiero. Soffre la carne intera. La conquista dell’amore è totale perché attraversa mente, memoria e corpo.
Nel complesso il testo disegna l’amore come esperienza assoluta. Libera e imprigiona, svela e minaccia, salva e consuma. L’identità razionale cede. Il tempo cambia misura. Lo spazio quotidiano si riscrive. Borges porta oltre l’idealizzazione romantica e offre una fotografia fedele della dipendenza affettiva. Non per negare la grandezza del sentimento ma per restituirne la potenza ambigua.
Amare significa accettare il rischio della perdita di sé, la vulnerabilità che espone, la gioia che convive con l’ombra. Proprio in questa onestà sta la modernità della poesia. Mostra che l’amore che dà senso è lo stesso che chiede un prezzo alto e lo fa senza moralismi, con la lucidità di chi conosce il peso dei sogni.
L’amore è rispetto dell’altro
In fondo, Il Minacciato di Jorge Luis Borges racconta la storia di ogni amore che dimentica la distanza necessaria tra sé e l’altro.
Il sentimento più profondo può diventare prigione proprio quando cerca di possedere ciò che ama. La paura della perdita genera controllo, e il desiderio di fusione diventa annullamento dell’identità. Borges mostra che il limite dell’amore non sta nella mancanza di passione, ma nella mancanza di rispetto.
Rispettare l’altro significa accettare che esista anche fuori da sé, con i propri spazi, i propri silenzi, le proprie zone d’ombra. Significa non trasformare la relazione in un atto di potere, ma in un incontro che preserva la libertà reciproca. L’amore autentico non invade, ma accompagna. Non impone, ma comprende.
Dal punto di vista sociologico, questa consapevolezza è ancora più necessaria nel presente, dove la cultura della connessione continua rischia di confondere l’intimità con il possesso.
In un tempo in cui tutto è visibile, condiviso, tracciato, l’amore ha bisogno di tornare a essere discrezione, ascolto, cura. Solo nel rispetto nasce la possibilità di un legame che non imprigiona, ma fa crescere.
Borges ricorda che l’amore che salva non è quello che conquista, ma quello che lascia essere. L’amore è la capacità di vedere l’altro non come parte di sé, ma come un universo da cui imparare.
E forse, proprio per questo, la più grande forma di amore è anche la più difficile: accettare che l’altro non ci appartenga, ma ci scelga ogni giorno.