“Grave e determinata ogni mattino” (1999) di Patrizia Cavalli, la poesia sugli insegnamenti della vita

11 Marzo 2025

Non è sempre facile cogliere e accogliere gli insegnamenti della vita. Con “Grave e determinata ogni mattino”, Patrizia Cavalli ci parla di questa potente dinamica.

“Grave e determinata ogni mattino” (1999) di Patrizia Cavalli, la poesia sugli insegnamenti della vita

Imparare dagli errori commessi, camminare su sentieri diversi: non è sempre semplice comprendere e fare propri gli insegnamenti della vita. Nella sua poesia, intitolata “Grave e determinata ogni mattino”, la poetessa di Todi Patrizia Cavalli racconta in modo intimo e potente il dissidio interiore di chi è diviso fra la consapevolezza e il desiderio di non comprendere per vivere più leggeri. Ma, in fondo, c’è qualcos’altro: una paura più grande, che riguarda ciascuno di noi…

“Grave e determinata ogni mattino” di Patrizia Cavalli

Grave e determinata ogni mattino
dopo le mie notturne rovinose
con cupo zelo ripasso la lezione,
quella della sorte e del destino.
Ma perché non imparo? è tutto così chiaro!
M’hanno offerto anche ieri un’occasione.

Ma queste due entità però com’è
che hanno sempre qualcosa da insegnare,
e perché a me? Questa affannosa solerzia
pedagogica, questa smodata dedizione,
a me? Beh, non ci credo, e fosse pure vero,
che mi lascino in pace,
non son fatta per andare a scuola.
Era che non volevo essere sola.

Il significato di questa poesia

Dove leggere “Grave e determinata ogni mattino”

“Grave e determinata ogni mattino” è un componimento che fa parte di “Sempre aperto teatro”, raccolta uscita nel 1999 per Einaudi Poesia e da qualche tempo racchiusa in “Il mio felice niente”, il compendio che riunisce le poesie “essenzali” dell’autrice dal 1974 al 2020.

Una poesia intima e colloquiale

Patrizia Cavalli costruisce “Grave e determinata ogni mattino” con un andamento discorsivo e colloquiale, che riflette l’intimità del pensiero.

I versi, liberi ma dotati di un ritmo incalzante, quasi parlato, sono scanditi da rime e assonanze che danno musicalità al testo e che restituiscono un’immagine di naturale fluidità.

In questa poesia, Patrizia Cavalli sembra confidarsi a noi lettori, ma prima ancora alla sua penna che scrive: l’uso della prima persona, le domande retoriche poste in posizione di rilievo all’inizio del verso, in enjambement con il verso precedente… una confessione accesa di dubbio, di paura, di incertezza.

Il lessico è semplice e diretto, ma anche raffinato: espressioni come “cupo zelo” o “affannosa solerzia pedagogica” suggeriscono un’ironia sottile e una certa esasperazione verso un destino che sembra insistere nel voler impartire lezioni.

Il tono di Cavalli oscilla tra il serio e il disincantato, con una chiusura spiazzante che ribalta il senso di tutto il componimento.

Il dissidio interiore

“Grave e determinata ogni mattino” mette in scena una lotta interiore tra il desiderio di comprendere e l’incapacità (o il rifiuto) di imparare le lezioni che la vita continua a proporre.

La protagonista affronta ogni mattina con “grave e determinata” serietà, cercando di dare un senso alle sue esperienze notturne, che sembrano essere state caotiche e destabilizzanti.

Tuttavia, si scontra con un destino che non smette mai di insegnare e con la frustrazione di non riuscire a trarne un apprendimento definitivo.

La solitudine

Il punto di svolta arriva negli ultimi versi, quando il soggetto lirico si ribella a questa “smodata dedizione” della sorte e si rifiuta di partecipare a questa scuola della vita.

La rivelazione finale è amara e struggente: il tentativo di comprendere e di “andare a scuola” non era un vero interesse per il sapere, bensì un modo per non essere sola.

La poesia, così, scava nel profondo delle nostre insicurezze e delle nostre illusioni, con un’ironia che maschera appena un dolore più grande, quello della solitudine.

Chi era Patrizia Cavalli

Patrizia Cavalli (1947-2022) è stata una delle voci più originali della poesia italiana contemporanea. Nata a Todi e trasferitasi a Roma, ha sviluppato una scrittura essenziale e diretta, capace di mescolare leggerezza e profondità, ironia e malinconia.

Il suo stile, caratterizzato da una metrica libera e da un linguaggio quotidiano, si è spesso concentrato su temi come il tempo, l’amore, la perdita e la condizione esistenziale. Le sue raccolte, tra cui Le mie poesie non cambieranno il mondo (1974), hanno segnato la poesia italiana con un tono unico, capace di parlare della vita con una limpidezza che è al tempo stesso disarmante e potente.

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