Natale: etimologicamente, termine di origine latina derivato da natus, “nato”, legato al suffisso –alem, che indica appartenenza. In questa poesia, Alda Merini accosta il sostantivo all’aggettivo “generoso”, e dà vita a un componimento vibrante di emozioni, che celebra il significato più profondo – e dimenticato – di questa amata festività.
Scopriamo insieme “Generoso Natale”, augurandoci più gioia, amore e comprensione non solo la sera della Vigilia, ma tutti i giorni dell’anno.
“Generoso Natale” di Alda Merini
Oh, generoso Natale di sempre!
Un mitico bambino
che viene qui nel mondo
e allarga le braccia
per il nostro dolore.
Non crescere, bambino,
generoso poeta
che un giorno tutti chiameranno Gesù.
Per ora sei soltanto
un magico bambino
che ride della vita
e non sa mentire.
Il significato di questa poesia
La parafrasi
Un “oh” di sollievo e meraviglia si adagia all’inizio della poesia: l’interiezione ci colloca subito su un piano colloquiale, di semplicità e, soprattutto, di spontaneità.
La generosità si reitera, come sottolineato da quel “sempre”, posto a chiusura del primo verso. E quel “mitico bambino” ritorna ogni anno, a dare la sua vita per salvare la nostra. Alda Merini chiede a quel bambino di non crescere, di di rimanere un neonato in fasce, uno fra tanti, ingenuo, sincero, magico non in quanto Gesù, ma in quanto espressione dell’età più pura.
Il vero senso del Natale
Questa sera, i più fortunati tra noi sederanno a una tavola imbandita, ricca di pietanze da condividere con le persone più care.
Fra cibarie varie, bevande e scambi di battute e regali, ci ricorderemo qual è il vero motivo per cui stiamo lì? Perché festeggiamo il Natale? Perché questa festa è così importante, al di là del consumismo che ormai da tempo la circonda?
Con la sua poesia, Alda Merini ritorna al senso primordiale della ricorrenza: è il giorno della nascita. La nascita di un bambino che è venuto al mondo sorridendo, nonostante le sofferenze della sua famiglia – Maria e Giuseppe sono dei migranti, fuggono dalla loro terra in cerca di riparo, e lo trovano in un’umida grotta desolata -.
Gesù, colui che poi, secondo la religione cristiana, ha dato la vita per salvare ciascuno di noi, apre gli occhi e si trova dinanzi una schiera di donne e uomini che, nonostante le sofferenze e la povertà, vengono a salutarlo con gioia e gratitudine.
Un bambino, la gioia, l’augurio più grande
Ed è proprio al bambino e alla sua magica umanità che si rivolge Alda Merini con “Generoso Natale”, come a voler sottolineare la spontaneità e la gioia che dovrebbe scaturire da questo giorno.
Se possiamo godere dell’affetto dei nostri cari e di una cena calda e affettuosa, siamo fra i più fortunati al mondo. Non serve altro. Al mondo ci sono così tante ingiustizie, così tanti bambini senza famiglia, senza casa, senza niente, ma comunque sorridenti… proprio come era Gesù, com’è raccontato in questa bella poesia.
Alda Merini
Alda Merini è nata a Milano il 21 marzo 1931. Poetessa e scrittrice, si è sempre distinta per l’impressionante intimità raccontata nelle sue opere. Voce tormentata dagli eventi del suo tempo e da un malessere interiore che ha sempre cercato di esprimere attraverso la scrittura, Alda Merini ha esordito giovanissima, a soli 15 anni, sotto la guida di Giacinto Spagnoletti, scopritore del talento artistico della ragazza.
Nel 1947 viene internata per la prima volta in una clinica, reduce dall’incontro con “le prime ombre della sua mente”. Da quel momento in avanti, la vita di Alda Merini è caratterizzata dal ricovero in varie case di cura, da periodi di desolata solitudine e silenzi inenarrabili.
Nonostante le difficoltà psichiche, Alda Merini è riuscita a lasciarci in eredità una vastissima produzione, fra versi, opere in prosa e aforismi, carica di profondità ed emozione, espresse in modo assolutamente distintivo e personale.