Sei qui: Home » Poesie » “Freedom Exists” (1969) di Jim Morrison, potente poesia sulla voglia di essere liberi

“Freedom Exists” (1969) di Jim Morrison, potente poesia sulla voglia di essere liberi

In occasione dell'8 dicembre, il giorno della nascita di Jim Morrison, scopriamo "Freedom Exists" una poesia che invita a liberarsi dalle convenzioni.

Freedom Exists (La libertà esiste) di Jim Morrison è una poesia che esprime il desiderio di andare oltre le limitazioni imposte dalle convenzioni sociali e dal mondo reale. La vera libertà è interiore e spirituale.

Il tema della libertà assoluta era molto caro al frontman dei Doors ed è presente in quasi tutta la sua opera. Per questo in occasione dell’8 dicembre, il giorno del compleanno di Jim Morrison, vogliamo celebrarlo con una poesia proprio su questo tema.

Freedom Exists fa parte del libro The Lords and the New Creatures di Jim Morrison pubblicato per la prima volta in sole cento copie in due volumi separati nel 1969.

Leggiamo questa breve poesia di Jim Morrison per coglierne il significato.

La libertà esiste di Jim Morrison 

Sapevate che la libertà esiste
In un libro di scuola?
Sapevi che i pazzi
gestiscono la nostra prigione
In una prigione, in un carcere
All’interno di un bianco libero protestante
Maelstrom

Siamo appollaiati a capofitto
Sull’orlo della noia
Stiamo raggiungendo la morte
Alla fine di una candela
Stiamo cercando qualcosa
che ci ha già trovato.

***************

Freedom Exists, Jim Morrison

Did you know freedom exists
In a school book?
Did you know madmen
Are running our prison
Within a jail, within a gaol
Within a white free protestant
Maelstrom

We’re perched headlong
On the edge of boredom
We’re reaching for death
On the end of a candle
We’re trying for something
That’s already found us.

Per essere liberi bisogna leggere e guadare dentro di noi

Freedom Exists è una poesia di Jim Morrison che propone la capacità di liberarsi dalle catene del dominio della cultura dominante attraverso la lettura, lo studio, la ricerca artistica. la vera libertà non si trova nel mondo materiale, dominato da regole, limiti e strutture sociali, ma nello spirito umano, dove risiede il potenziale per l’autodeterminazione e l’immaginazione.

In questa poesia, il “Re Lucertola” diventa l’emblema della controcultura del movimento hippie. Ci implora di leggere, perché solo la cultura può donare la libertà, fisica e mentale, contro i pazzi che governano il mondo.

Bisogna reagire, perché la vita è troppo veloce e per questo preziosa per vivere nella schiavitù del pensiero borghese dominante.

Jim Morrison è convinto che la fine ci ha già trovato, dobbiamo solo prenderne coscienza e fare la nostra parte per rovesciare, nel tempo concesso, gli ottusi dal trono del perbenismo e delle convenzioni.

Freedom Exists non propone una rivoluzione esterna, ma un viaggio verso la consapevolezza personale. L’arte e la poesia diventano quindi strumenti per trascendere la realtà e accedere a una dimensione più libera.

È chiaro che la poesia riflette influenze di correnti filosofiche e spirituali, come l’esistenzialismo e il misticismo, che sottolineano la centralità dell’individuo e del mondo interiore. Jim Morrison era affascinato da grandi filosofi come Friedrich Nietzsche, ma anche da etno-antropologi come Carlos Castaneda.

Nella poesia emergono con forza i concetti di libertà individuale e rifiuto delle convenzioni sociali in linea con il contesto del movimento hippie degli anni ’60/’70. Era un tema centrale nella controcultura proprio la libertà di espressione, sessuale, politica e spirituale.

La poesia si inserisce in questo clima, ma offre una prospettiva più intima, rivolta all’individuo. È solo nello spirito umano, dove risiede il potenziale per l’autodeterminazione e l’immaginazione.

Jim Morrison inizia la poesia con la certezza che “la libertà esiste in un libro di scuola”, bisogna solo saperlo scoprire con assoluta autodeterminazione. Il pensiero convenzionale viene rappresentato come una prigione che aggancia e porta in profondità, nel buio assoluto, come un Maelstrom.

Qui il riferimento è ad Edgar Allan Poe e al suo libro Una discesa nel Maelstrom, un vortice che apre le porte all’abisso dell’autodistruzione.

Il poeta rockstar continua nella seconda strofa scuotendo il lettore a reagire alla noia del conformismo culturale, anche perché la vita è troppo breve per non trovare la vera libertà individuale.

© Riproduzione Riservata