Sei qui: Home » Poesie » “Fantasia” (1877) di Giosué Carducci, quando l’amore riesce a donare viaggi da sogno

“Fantasia” (1877) di Giosué Carducci, quando l’amore riesce a donare viaggi da sogno

Scopri il viaggio di "Fantasia" di Giosuè Carducci attraverso i versi dedicati all'amata Lidia. La patria ideale del poeta prende vita.

Fantasia di Giosuè Carducci è una poesia che mette al centro il tema del viaggio evasivo dalla realtà. Quando c’è bisogno di poter “fuggire” dagli affanni, dai problemi, dalle collere della vita quotidiana. 

Solo la fantasia ci può trasportare in mondi fantastici, nei luoghi desiderati e dove ogni cosa può diventare meravigliosa. I libri, l’arte, la cultura hanno questo ruolo.

La poesia è indirizzata a Lidia, ovvero Carolina Cristofori Piva, la donna amata dal poeta, della quale si era infatuato e con la quale ebbe un rapporto di intenso amore e odio.

Fantasia fa parte  del Libro II delle Odi barbare la raccolta di poesie di Giosuè Carducci, pubblicata per la prima volta dalla casa editrice Zanichelli di  Bologna nel 1877.

Leggiamo la poesia e facciamoci trasportare da questo affascinante viaggio fantastico.

Fantasia di Giosuè Carducci

Tu parli; e, de la voce a la molle aura
lenta cedendo, si abbandona l’anima
del tuo parlar su l’onde carezzevoli,
e a strane plaghe naviga.

Naviga in un tepor di sole occiduo
ridente a le cerulee solitudini:
tra cielo e mar candidi augelli volano,
isole verdi passano,

e i templi su le cime ardui lampeggiano
di candor pario ne l’occaso roseo,
ed i cipressi de la riva fremono,
e i mirti densi odorano.

Erra lungi l’odor su le salse aure
e si mesce al cantar lento de’ nauti,
mentre una nave in vista al porto ammaina
le rosse vele placida.

Veggo fanciulle scender da l’acropoli
in ordin lungo; ed han bei pepli candidi,
serti hanno al capo, in man rami di lauro,
tendon le braccia e cantano.

Piantata l’asta in su l’arena patria,
a terra salta un uom ne l’armi splendido:
è forse Alceo da le battaglie reduce
a le vergini lesbie?

Scopri il magico mondo di Fantasia firmato Carducci

In Fantasia, Giosuè Carducci rivolge una dichiarazione d’amore alla sua amata Lidia. I due avevano un rapporto conflittuale, un rapporto di amore e odio anche per le forti insistenze e per la gelosia del grande poeta italiano.

Iniziando dalla prima strofa della poesia, attraverso le parole della sua “Musa”, il poeta inizia un viaggio nel tempo e nello spazio. Le parole di Lidia per Carducci sono come “onde carezzevoli” che permettono all’autore di navigare verso terre “strane”, sconosciute, mai visitate prima.

Quanta “fantasia” dona la voce di Lidia. Grazie a lei Carducci riesce a vistare quei luoghi della letteratura classica da lui tanto desiderati. Il poeta sembra attraverso una macchina fantastica a “vivere” i luoghi raccontati da Omero, da Virgilio. 

Come Ulisse che lascio la sua Itaca, Carducci sembra navigare con lui nell’Egeo al tramonto, tra voli di uccelli e la miriade di isole che popolano questo mare, ognuna con una propria storia e il proprio fascino.

Appare conquistato  dai templi di marmo che dalle acropoli delle isole risplendono nel cielo tinto di arancione della prima sera, accompagnati dal soave profumo del mirto.

La patria ideale di Giosué Carducci

In lontananza il poeta sembra vivere il canto dei marinari, pronti a salpare e a intraprendere il loro viaggio per mare. Spettacolo ancor più eccezionale sono le giovani donne che con una processione rituale scendono dall’Acropoli.

Come un “eroe guerriero” della mitologia greca, Carducci pianta la bandiera prendendo possesso della sua Patria ideale. E in quel mondo fantastico delle più famose tragedie greche che il poeta vorrebbe “esistere”. È quella la sua via e quella la sua terra.

Carducci sembra vestire i panni di Alceo, poeta classico greco, che come Saffo e Anacreonte, esponente a Lesbo della “lirica monodica” un tipo di poesia soggettiva che nasce al di fuori del culto pubblico e della vita della collettività. Non era destinata al popolo ma a una cerchia ristretta della popolazione.

Da ciò che emerge dal poema è la forza ispiratrice che Lidia riesce ad offrire al primo scrittore Premio Nobel italiano. Il loro amore è il viaggio più bello e profondo che possa esistere, quello che permette alla “fantasia” di visitare luoghi non terreni e non reali. 

Molte volte è in questi mondi fantastici che si riesce a trovare armonia e gioia. Se ci si pensa tutto il mondo dei libri, dell’arte, della cultura, come la voce di Lidia riescono a trasportarci in luoghi “strani”, irreali ma ricchi di “vita”. 

© Riproduzione Riservata